La Spezia – Sarà l’autopsia a chiarire se il bambino partorito da una cittadina brasiliana in un magazzino del quartiere Migliarina e poi abbandonato in un sacchetto di plastica è nato vivo oppure no. Intanto migliorano, all’ospedale Sant’Andrea, le condizioni della donna che si è presentata con i sintomi di una forte emorragia e che i medici hanno curato capendo subito che aveva appena partorito.
Alcune domande sono state sufficienti a comprendere la situazione, un parto prematuro o un aborto naturale al sesto, settimo mese, ha portato la donna a partorire il piccolo corpicino non ancora del tutto formato.
A suscitare perplessità la circostanza che l’episodio sarebbe avvenuto in un piccolo magazzino ripostiglio di cui la donna aveva le chiavi.
Non è chiaro se la donna si sia nascosta al suo interno per partorire lontano da occhi indiscreti o se, piuttosto, la poveretta abbia magari sollevato un peso che le ha scatenato un improvviso aborto spontaneo.
Di fatto, però suscita qualche dubbio il fatto che la donna non abbia parlato subito dell’evento lasciando che fossero i medici a scoprire la situazione e a mandare le forze dell’ordine di corsa nel magazzino per trovare il feto ormai morto.
La differenza tra nato vivo e nato morto cambierà molto lo sviluppo della vicenda.