Siria – “Tutto ciò che succede oggi a Palmira è molto pericoloso. Sappiamo già che ci sono state delle distruzioni, ci sono delle colonne che sono cadute. C’è stato un bombardamento”. A confermarlo è stata la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, dopo che i jihadisti dell’Isis hanno preso il controllo dell’antico sito archeologico di Palmira.
I guerriglieri islamici infatti erano entrati nella città martedì, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani a questo punto l’Isis controlla ora circa la metà della Siria con la maggior parte dei giacimenti di petrolio e di gas.
Centinaia di statue e reperti del sito siriano di Palmira erano però stati precedentemente trasferiti in altre località per timore di distruzioni da parte dei jihadisti dell’Isis. Lo ha detto Mamun Abdulkarim, direttore del Dipartimento delle antichità siriano, citato dalla tv panaraba Al Jazira.
I jihadisti dello Stato islamico hanno preso il controllo della prigione e dell’ospedale di Palmira, oltre alla maggior parte dei quartieri periferici e del centro moderno. Le fonti, raggiunte telefonicamente, affermano che l’Isis controlla anche l’edificio del comune e quello della sicurezza generale. Palmira era considerata una delle città più fortificate della Siria, in posizione strategica lungo l’autostrada tra Homs e Deyr az Zor.
Palmira, la leggendaria città del deserto, dimora della regina Zenobia che si oppose, secondo la tradizione, tanto all’impero romano come a quello persiano, non è stata quindi risparmiata dalla furia distruttiva dell’Isis. I carri armati e le batterie di missili hanno ripetutamente straziato tutti gli edifici monumentali che ne facevano una meta d’obbligo, il tempio di Baal, i colonnati del Decumano, il teatro e anche i Propilei che avevano retto a più di un terremoto. Ieri, 21 maggio 2015, l’Isis ha dichiarato ufficialmente catturata la città dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco ed il suo sito archeologico.