Dublino – Ormai resta da scoprire solo il margine della vittoria, visto che la vittoria è cosa certa. Nella cattolicissima Irlanda, dove è in corso il referendum sui matrimoni omosessuali, i cittadini hanno infatti espresso il loro parere favorevole alle nozze tra persone dello stesso sesso.
Ad annunciare come gli irlandesi abbiano ufficialmente detto sì alle nozze gay sono stati gli esponenti di entrambi gli schieramenti.
I leader della campagna per il “no” hanno spiegato come l’unica questione rimasta aperta sia ora il margine della vittoria dei “sì”.
”Con questo referendum il popolo irlandese sta mandando un messaggio pionieristico – ha spiegato il premier irlandese Enda Kenny, commentando i risultati da cui emerge sempre più chiara una vittoria del blocco favorevole alle nozze gay.
In questa vicenda, i comitati “Sì alla Famiglia” che riuniscono associazioni cattoliche ed evangeliche contrarie al riconoscimento delle unioni omosessuali, vedono una lezione per l’Italia: “Nel 2010 in Irlanda furono inaugurate unioni civili in tutto uguali al matrimonio, tranne che per le adozioni, tempestivamente introdotte prima del referendum – spiega il sociologo torinese Massimo Introvigne presidente di Sì alla famiglia – Il referendum ha solo cambiato il nome a qualcosa che c’era già, adozioni comprese. L’insegnamento è chiaro: se non si vogliono i matrimoni e le adozioni bisogna fermare le unioni civili”.