Ventimiglia (Im) – Da soli o in coppia lasciano il ‘fronte caldo’ di Ventimiglia e tentano di raggiungere la Francia a piedi o in treno. Così un numero imprecisato di migranti sta cercando, in queste ore, di aggirare il blocco della Gendarmeria francese e di varcare il confine con lunghe marce notturne, attraverso i sentieri impervi dell’entroterra, senza essere osservati o identificati dalla Polizia. Scene di un esodo silenzioso e clandestino. Basta pagare dalle 50 alle 70 euro e le guide, i cosiddetti passeurs, garantiscono l’ingresso in Francia attraverso gli antichi itinerari del contrabbando, come il famigerato ‘sentiero della morte’, un passaggio a strapiombo sospeso sui paesini di Mortola e Grimaldi. Sentieri della morte che per molti migranti senza diritti rappresentano, in questo momento, l’unica via di salvezza, quella verso l’Europa. C’è chi vuole raggiungere i parenti a Parigi, chi è certo di trovare un lavoro in Svezia o in Germania. Speranze finora vanificate dagli sgomberi forzati e dal muro di gendarmi che impedisce di raggiungere Mentone. In tanti hanno deciso di fuggire. Con disperata perseveranza sono saltati sui treni per Cuneo e il Colle di Tenda e attraverso la linea che entra dentro il confine francese e poi torna in territorio italiano, sono scesi alle stazioni di Olivetta, Breil, Tende e Vievola. Sono, quindi, già arrivati in Francia. Altri ancora, prendendo un treno per Torino, sono arrivati a Lione. Più rischiosa, invece, la linea costiera per Nizza e Marsiglia. “Se stanno passando il confine, fanno bene”, dice il sindaco di Ventimiglia, Enrico Ioculano. “Se io sapessi quali sono gli altri valichi, li suggerirei”.
Fabio Tiraboschi