Genova – Un gruppo di studenti dell’Università ha rapito il Gonfalone dell’Ateneo e ora chiede il riscatto da pagarsi rigorosamente in Bacco (6,9 litri di Champagne), Tabacco (69 pacchetti di sigarette) e Venere (reggiseni delle docenti e mutande dei docenti). I goliardi genovesi tornano a colpire, dopo 20 anni, con un gesto eclatante e che ha suscitato reazioni diverse negli ambienti universitari.
C’è chi ha compreso il significato e la tradizione e chi, invece, si è irrigidito minacciando la denuncia per furto se il Gonfalone non verrà restituito immediatamente e senza riscatti.
Il gruppo di studenti autore del gesto ha chiarito di non avere nessuna intenzione di gettare discredito sull’Università e ha ricordato di aver preso in consegna il Gonfalone solo perchè era stato “abbandonato” durante la cerimonia della Notte di Luce.
“Sabato sera – scrivono i Goliardi – durante l’evento “Notte di Luce” promosso dall’Ateneo, i Goliardi capitanati dal Serenissimo Doge Paganus De Federiciae II, hanno preso in custodia il vessillo che svettava solitario e privo di considerazione all’evento”.
Per riconsegnarlo, come da tradizione, pretendono un riscatto in Bacco, Tabacco e Venere.
Se per Champagne e sigarette potrebbero anche trovare soddisfazione, però, la richiesta dei reggiseni autografati delle docenti, poi corretto con l’aggiunta delle mutande dei docenti, ha scatenato le accuse di sessismo.
“Una indiscrezione giornalistica” – replicano i Goliardi – che sostengono di aver sempre preteso anche l’intimo del corpo docente maschile.
Il “braccio di ferro” tra Goliardi e Università andrà avanti ancora per qualche ora ma poi il Magnifico Rettore, Paolo Comanducci dovrà scegliere se rispettare la tradizione e pagare il riscatto, magari giocando qualche scherzo ai Goliardi o intraprendere le vie legali e denunciare per furto gli studenti, con tutto quel che ne consegue.
“Per noi non c’è alcun gesto goliardico in questa azione – replica il portavoce del rettore Luca Sabatini – se riportano in fretta il gonfalone è meglio, evitiamo di trasferire l’accaduto in altri ambienti. I goliardi si sono autodenunciati di furto aggravato”.