LONDRA – Sul tempio del tennis cala il sipario. Un Roger Federer combattivo, ma non perfetto, si è arreso davanti a Nole Djokovic nella finale di Wimbledon, il torneo più prestigioso del mondo. Il serbo, più reattivo e implacabile nei momenti chiave dell’incontro, si è imposto 7-6, 6-7, 6-4, 6-3, conquistando per la terza volta lo Slam londinese. Per lo svizzero erba amara. “Sono ovviamente triste, ma allo stesso tempo ho disputato un ottimo torneo. Non voglio dire che avrei preferito perdere al penultimo atto (contro Murray ndr), ma è sempre difficile perdere una finale. Il mio obiettivo è quello di trovarmi ancora qui l’anno prossimo, anche se sono consapevole che il cammino verso una nuova finale sarà molto lungo. Ci saranno ancora sei match da vincere e ciò rende la mia sconfitta di oggi ancora più dura da digerire. In ogni caso Djokovic ha meritato questo successo. Ho avuto alcune possibilità di girare il match a mio favore ma non sono riuscito a sfruttarle. Bisogna anche dire che nel secondo set sono stato fortunato. Ringrazio tutti coloro che mi sono stati vicini. Sono ancora affamato di successi malgrado questa sconfitta”.

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Dall’altra parte Novak Djokovic ha fotografato così la sua giornata: “Mi fa piacere aver battuto un grande campione come Federer. King Roger ha fatto tantissimo per questo sport e per la nostra generazione di tennisti. Ho dovuto giocare duro per batterlo. È un sogno aver vinto di nuovo questo torneo“.

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Solo a Wimbledon il tennis riscopre la sua essenza. Anche quest’anno emozioni forti. Nel torneo femminile Serena Williams è regina per la sesta volta, ma fatica più del previsto (6-4, 6-4) contro il talento cristallino della spagnola Garbine Muguruza. Serena è a sole 7 partite dalla realizzazione del Grande Slam, che potrà inseguire agli Us Open, il torneo di casa, per mettersi sullo stesso piano di Maureen Connolly, Margareth Court e Steffi Graf, l’ultima a riuscire nell’impresa nel 1988. Per Muguruza gli onori del pubblico e solide possibilità di crescita.

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L’altra sorpresa è arrivata dal doppio femminile con un’impresa incredibile già entrata nella leggenda: Martina Hingis, alla sua terza vita agonistica, dopo 17 anni trionfa ancora. In coppia con l’indiana Sania Mirza, conquista il titolo contro le russe Ekaterina Makarova ed Elena Vesnina. Per la Hingis, campionessa in singolare nel 1997, è il terzo titolo in doppio a Wimbledon. L’ultimo, appunto, nel 1998. E gli italiani? Fuori dall’élite.

Fabio Tiraboschi