Genova – Una serata di quelle che non si dimenticano tanto facilmente. Così La Pro Recco ha festeggiato il suo triplete, quarto negli ultimi otto anni. E se qualcuno a Recco ha storto il naso per la concomitanza della “festa” del paese, stia sereno: quanto ha dichiarato il patron Gabriele Volpi sul futuro della Pro mette in cassaforte ogni problematica economica, praticamente all’infinito: quando sarà terminata la costruzione degli immobili nell’ex area IML, trenta appartamenti saranno “regalati” alla nascente fondazione Ida Bisso (madre di Volpi) che garantiranno un futuro di buona qualità alla Pro. Stuzzicato su una sua probabile entrata nella Sampdoria, Volpi ha risposto” Mai dire mai, esiste un 10% di possibilita’, ma non voglio illudere nessuno” . La serata, condotta magistralmente dal giornalista Michele Corti, ha visto sfilare sul palco un gran numero di personaggi. Hanno iniziato gli ex, chiamati dal Presidente Angiolino Barreca, meglio coloro che hanno iniziato a tingere di biancoceleste la pallanuoto italiana ed europea. Parliamo di Alberani, Ghibellini, Galbusera, Trezza, Merello, Solimei, Massa, Enzo Barlocco e l’immancabile Caimano Eraldo Pizzo che, con gli occhi lucidi, ha ricordato Franco Lavoratori, Mario Cevasco e di Piero Pizzo, suo fratello, che, venticinquenne, vinse il primo titolo italiano allenando una banda di ventenni. Rigorosamente in mare. La pallanuoto che affascina, che fa strabuzzare gli occhi ai tanti imprenditori presenti davanti a filmati mozzafiato, specie quelli in bianco e nero, la pallanuoto che resta l’unico sport di squadra ad aver vinto tre ori olimpici, la pallanuoto che sembra sopravvivere difronte ad una crisi che attanaglia le società”Ho promesso – ha continuato Gariele Volpi – che il mio impegno ai massimi livelli durerà ancora per cinque anni, con un solo fine: vincere, vincere, vincere”. E i nuovi acquisti per la stagione che inizierà il 26 settembre sono di quelli con il botto: il serbo Mandic, mancino esploso durante i mondiali di Kazan, Sandro Sukno, un graditissimo ritorno, Michael Bodegas, centro boa francese (prossima la naturalizzazione italiana) strappato al Brescia. Ma oltre ai campioni biancocelesti, la sala Maestrale era gremita da tantissime personalità. Per il mondo dello sport erano presenti Giovanni Malagò, presidente CONI, Paolo Barelli, presidente LEN e FIN, Sandro Campagna, tecnico della nazionale, Vittorio Ottonello, presidente regionale del Coni, Pino Porzio, ex tenico super vincente della Pro, Alessandro Martini, presidente del Rapallo nuoto, Giovanni Grazzini, presidente della Spezia Calcio, mentre c’è stata una “toccata e fuga” di Aldo Spinelli. E tanti, tanti giocatori, dirigenti ed ex: da Ea Mangiante, ad Alberto Angelini, a “ciccio” Calcaterra, a Gianni Averaimo, a Tonino Campanini. Il mondo dell’economia ha visto presenti Cesare Castelbarco, Alessandro Repetto e Vittorio Malacalza, parliamo dei vertici di Banca Carige, Edoardo Garrone, presidente gruppo Erg con il vice Giovanni Mondini, quindi un amarcord che ha senza dubbio fatto piacere: Fabrizio Parodi, ex presidente della Pro della rinascita con Francesco Berti Riboli Ceo delle Cliniche Montallegro. Quindi Martin Castrogiovanni, incredibile rugbista e grande amico del neo DG Maurizio Felugo, poi Mauro Berruto, ex ct della nazionale italiana di volley, Flavio Briatore e Cristina Chiabotto. Infine i politici, immancabili: Giovanni Toti, governatore della Liguria, con gli assessori Ilaria Cavo e Marco Scajola, il sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi e quello di Rapallo Carlo Bagnasco. Insomma una serata che ha fatto bene allo sport ligure, troppo spesso arroccato nel suo castello incantato.

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