niente patente per chi soffre di apnee notturne
niente patente per chi soffre di apnee notturne

Roma – Niente patente di guida per le persone che soffrono di apnee ostruttive notturne. Lo stop ai rinnovi ed ai rilasci dei permessi di guida ai pazienti affetti da problemi da apnea durante il sonno è stato recepito dallo Stato italiano con un decreto legge del 13 gennaio 2016 che riprende la regolamentazione europea.
Le persone affette da apnee ostruttive notturne non possono guidare ma, fatto ancora più preoccupante, rischiano che le assicurazioni, in caso di incidente, applichino la clausola della rivalsa nel caso in cui scoprano che l’assicurato era a conoscenza del suo stato e non lo abbia comunicato alle autorità competenti.
Una situazione di grave disagio per migliaia di italiani che soffrono della malattia che provoca una grave sonnolenza e che ora limita anche l’uso dell’automobile in quanto obbligherà coloro che richiederanno il rilascio di una patente di guida per la prima volta e quelli che dovranno rinnovarla, a sottoporsi a test medici sulla presenza della sindrome delle apnee ostruttive del sonno, il cui acronimo universalmente utilizzato è OSAS.
Solo la diagnosi di OSAS di grado moderato o grave associata a sonnolenza diurna condiziona temporaneamente l’idoneità psicofisica. L’adeguato trattamento permette innanzitutto di migliorare sensibilmente la sicurezza stradale per l’autista e per terzi nonché la guarigione e l’idoneità alla guida.
Il decreto legge rappresenta una prima risposta al problema della sonnolenza e ai colpi di sonno alla guida. Infatti da una recente ricerca scientifica di una equipe italiana coordinata dal neurologo Sergio Garbarino , si scopre che ogni anno in Italia l’OSAS, provoca oltre 17.300 incidenti stradali , con più di 250 morti e 12.200 feriti, senza dimenticare gli enormi costi socio-sanitari calcolati in circa 1.500.000.000 euro l’anno soltanto per il nostro Paese.
“L’OSAS – dichiara Sergio Garbarino-rappresenta una patologia largamente diffusa e sottostimata nella popolazione generale, le cui dimensioni possono essere paragonate al diabete. L’elevato impatto socio-sanitario a indotto l’Europa a emanare questa direttiva prontamente recepita dall’Italia grazie al lavoro di due commissioni ministeriali (Ministero Salute e Ministero Infrastrutture e Trasporti) a cui ho partecipato attivamente in collaborazione con altri colleghi esperti di altre discipline. E ’ un passaggio di alto senso civico per migliorare la sicurezza sulle strade e la salute dei cittadini”

Poco si parla di questa malattia che è facilmente diagnosticabile e curabile e che ha una prevalenza ed un impatto socio-sanitario simile se non superiore al diabete, con importanti risvolti medico legali e assicurativi. I più recenti dati epidemiologici indicano che l’OSAS di grado moderato e grave ha una diffusione nella popolazione adulta pari a circa il 50% nell’uomo e circa il 23% nella donna.
L’OSAS non è solo causa di eccessiva sonnolenza, ma rappresenta anche un fattore di rischio ed è spesso associata alle principali patologie del mondo occidentale, quali obesità, sindrome metabolica e diabete, infarto del miocardio, ictus, fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, disturbi cognitivi ed insufficienza respiratoria, che sono le principali cause di morte della nostra società.
La diagnosi precoce e l’ottimale trattamento dell’OSAS rendono possibile prevenire la comparsa di tali diverse patologie o di migliorarne il controllo. In altre parole la diagnosi di OSAS rende concreto il miglioramento della qualità e dell’aspettativa di vita dei soggetti che ne sono affetti offrendo loro un reale e percepito guadagno in termini di salute.
Tali dati epidemiologici fanno si che i medici ed i ricercatori che da anni si occupano di tale malattia considerino causa di una “epidemia silente”.

1 commento

  1. Questi zucconi di politici con questo decreto demenziale otterranno solo di mandare in giro in auto gente con la patologia,che non si farà  pi๠curare. Nessuno infatti andrà  a dirlo al proprio medico, e non credo che i medici vanno a dormire con i loro pazienti.

  2. ho fatto il vigile urbano per 35 anni, e mai ho rilevato un incidente per colpo di sonno ne ho sentito averne rilevato altri su migliai di incidenti rilevato ogni anno. Forse sarebbe meglio che Comuni ed ex Province tappassero le buche sull’asfalto.
    Potrei aggiungere molto altro ma è meglio di no.