Genova – Le mani della malavita organizzata sugli appalti per la costruzione del Terzo Valico in Liguria e in Piemonte. E’ scattata all’alba la maxi operazione della polizia, voluta dalla Dia, che ha portato all’arresto di ben 40 persone e al sequestro di beni per circa 40 milioni di euro.
Secondo le ipotesi investigative la Ndrangheta aveva ramificazioni in Liguria, Calabria, Lazio, Piemonte ed in altre Regioni del nord Italia dove appartenenti alle cosche reggine “Raso – Gullace – Albanese” e “Parrello – Gagliostro” avevano infiltrato il settore dell’edilizia compiendo reati come associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione, intestazione fittizia di beni e società.
Le indagini, dirette dalla Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, sono state condotte dalla Squadra Mobile di Genova e Reggio Calabria nonché di Savona.
Altro segmento di indagine è stato svolto dal Centro Operativo D.I.A. di Genova, collaborato dai Centri D.I.A. di Reggio Calabria e Roma. Le investigazioni hanno accertato stabili collegamenti con le famiglie di origine da parte di esponenti dell’organizzazione mafiosa dimoranti in Liguria, attivi in settori strategici imprenditoriali quali l’edilizia ed il movimento terra anche attraverso l’acquisizione di sub-appalti per la realizzazione dell’infrastruttura ferroviaria del cosiddetto “Terzo Valico”.
Sarebbero emersi anche contatti degli affiliati con politici locali, regionali e nazionali di Reggio Calabria, nonché con funzionari dell’Agenzia delle Entrate e della Commissione Tributaria della medesima provincia, volti a condizionare il loro operato con reciproco vantaggio.
E’ stato eseguito il sequestro preventivo di beni mobili, immobili, depositi bancari di numerose società riconducibili alle consorterie mafiose per un valore complessivo stimabile in circa 40 milioni di euro.