Modena – Una nuova vittoria per il movimento animalista ed anti vivisezione d’Italia. I sedici macachi rinchiusi presso l’Università di Modena e Reggio Emilia e destinati ad essere uccisi dopo invasivi esperimenti al cervello, sono stati liberati e vivranno in un centro di recupero.
Dopo più di un anno dalla firma dell’accordo tra l’Ateneo e il Comune di Modena gli animali sono stati trasferiti in via definitiva al Centro di recupero di animali selvatici ed esotici di Semproniano in provincia di Grosseto.
In seguito alla sottoscrizione del protocollo che porta la firma del Rettore Angelo Andrisano e dell’Assessore comunale all’ Ambiente Giulio Guerzoni, si è costituita una commissione composta da un veterinario, un docente dell’Università e un rappresentante del Comune di Modena con il compito di individuare, tra le varie associazioni che si sono candidate per prendersi in carico i primati, quella che meglio potesse garantire il benessere e la tutela degli animali.
Dopo un attento vaglio delle proposte pervenute e delle strutture di accoglienza la commissione ha deciso all’unanimità di cedere i sedici macachi a una delle tre associazioni animaliste facenti parte del Coordinamento Salviamo i Macachi – Animal Amnesty – Animanimale – Lav, che da tempo portavano avanti una campagna per chiedere la liberazione dei primati e la chiusura degli esperimenti che da più di dieci anni venivano effettuati all’interno dello Stabulario Interdipartimentale di UNIMORE (Università di Modena e Reggio Emilia).