Fano (Pesaro-Urbino) – E’ stata una lunga notte quella vissuta dagli abitanti di Fano dopo la scoperta dell’ordigno bellico ed il suo innesco accidentale.

La bomba era stata individuata durante i lavori in corso sul lungomare di Sassonia. In serata, in un cantiere aperto per i lavori di prolungamento degli scolmatori a mare era stato trovato l’ordigno ed accidentalmente innescato durante le escavazioni.

Gli artificieri dell’Esercito, intervenuti in coordinamento con i Palombari del Gruppo Operativo Subacquei del COMSUBIN della Marina Militare, hanno riconosciuto l’ordigno, una bomba d’aereo inglese MK6 da 500 libbre.

Il dispositivo di innesco di questa bomba prevede un ritardo di armamento compreso tra le 6 e le 144 ore e per questo l’intervento di bonifica ha rappresentato un grave pericolo, soprattutto vista la vicinanza con il vicino ospedale di Fano, impossibile da evacuare completamente.

L’intervento d’urgenza è stato disposto e coordinato dalla Prefettura di Pesaro e Urbino ed ha previsto un raggio di sgombro orizzontale di 1.816 metri, di 1.392 metri per quanto riguarda quello verticale e e di 2.500 metri per lo specchio acqueo antistante al luogo di rinvenimento.

Questo ha portato al blocco della Ferrovia Adriatica ed all’evacuazione di circa 23mila persone attraverso il coordinamento delle forze dell’ordine.

Dopo una lunga e meticolosa attività notturna, gli artificieri dell’Esercito hanno effettuato l’imbracatura dell’ordigno rimuovendolo dalla sua sede in maniera cauta prima di consegnarlo al personale della Marina Militare che ha provveduto al trasporto inumare aperto.

Lì i palombari attenderanno le 144 ore previste dal ritardo pirico di costruzione prima di procedere alla sua distruzione.