Genova – Polveri multicolori sparse per strada, sui marciapiedi e vicino ai negozi. Le segnalazioni, preoccupate, arrivano da ogni parte della città e le richieste di intervento delle forze dell’ordine o della Asl o, più semplicemente, di Amiu, si moltiplicano di giorno in giorno.
Al momento non è dato sapere di cosa si tratti e se esista un reale pericolo ma il numero delle denunce inizia a farsi davvero rilevante.

Con l’arrivo della bella stagione tornano alla ribalta le preoccupazioni dei proprietari dei cani – ma anche dei genitori di bimbi piccoli – per la presenza di polveri “misteriose” lungo le strade percorse da animali a quattro zampe ma anche da bambini curiosi.
C’è chi le segnala ad Albaro, chi a Nervi o a Marassi ma ormai basta aprire i social per vedere postate le foto di qualche “avvistamento” e c’è chi chiede a gran voce che si indaghi su queste presenze non meglio identificate perchè potrebbero essere pericolose.

In giorni caldi come quelli dell’estate torna infatti a divampare la “guerra” contro formiche e scarafaggi ma anche contro i cani condotti da padroni maleducati che sporcano sui marciapiedi e sulle saracinesche dei negozi. Un malcostume sempre più diffuso, anche in ragione del moltiplicarsi del numero di cani nelle famiglie, che fa scattare una sorta di “autodifesa” da parte di chi poi si vede costretto a convivere con miasmi e sgraditi contatti con le deiezioni canine o con il loro desiderio di “marcare il territorio”.
Gli odori sgradevoli per strada e ancor più il fastidio di doverci convivere lavorando, rischiano di far scattare provvedimenti in buona fede ma potenzialmente pericolosi.
Cambiano i colori e la consistenza (dal bianco calce al verde intenso) e gli allarmi sul loro reale contenuto – dalla calce viva ai veleni per insetti, dal borotalco al peperoncino – ma la sostanza resta uguale: c’è molta preoccupazione per la salute dei cani a passeggio ma anche – sebbene molto più remoto – per il rischio di contatto per i bambini.

I veterinari parlano chiaro: occorre stare attenti a tutto ciò che Fido può annusare e respirare e un veleno per insetti sparso a terra può essere “aspirato” respirando o ingerito e le conseguenze possono essere molto fastidiose.
Meglio quindi girare al largo se si trovano tracce “colorate” per strada.

Ma a tenere banco è anche la discussione, rovente, sul tema dell’uso di bottigliette d’acqua per “pulire” la pipì dei cani. La proposta depositata in Comune divide i genovesi e se la maggior parte plaude all’iniziativa – anche coloro che posseggono un cane – ci sono ancora delle riserve motivate per lo più dalla difficoltà di “ricaricare” la bottiglietta in alcune zone dove le fontanelle sono ormai un miraggio.
I proprietari di cani più possibilisti chiedono che, nel contempo, il Comune provveda a ripristinare le fontanelle poiché chi possiede un animale maschio, magari di grosse dimensioni, rischia di doversi portare dietro una damigiana.

La discussione resta accesa e c’è chi chiede che le sanzioni vengano utilizzate esclusivamente per finanziare campagne di pulizia straordinaria delle strade e una apposita “squadra” di pulizia per le deiezioni canine ma è altrettanto forte, per non dire prevalente, la fazione di chi invoca il pugno duro e il rigore nel sanzionare gli eventuali – e prevedibilmente numerosi – contravventori.
Richiesta appoggiata anche dai tanti padroni di animali rispettosi delle regole e della convivenza civile. Sono loro i primi ad ammettere che un padrone maleducato ed incivile è una pessima “pubblicità” per chi invece ama veramente gli animali e rispetta il prossimo.