Apricale – Chiudere la Caccia al cinghiale alla domenica e inasprimento delle pene e delle sanzioni per chi non rispetta i regolamenti sulla segnalazione delle battute di caccia lungo tutti i sentieri interessati.

Sono le proposte del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, generale di brigata dei Carabinieri scelto da Luigi Di Maio in “area Movimento 5 Stelle” per l’incarico delicatissimo di responsabile del dicastero che segue e protegge l’Ambiente.
Costa ha scritto in un post pubblicato su Facebook di voler chiedere alle Regioni di sospendere la caccia nelle giornate domenicali per ridurre il danno al più presto possibile e di volerl modificare la Legge nazionale della Caccia per impedire definitivamente e del tutto la Caccia nei giorni festivi e di studiare inasprimenti per chi non rispetta le regole e le normative.

Una risposta – ancora debole secondo le associazioni ambientaliste e quelle che difendono i diritti degli escursionisti e dei proprietari dei terreni boschivi, che invece invocano la proibizione della Caccia tutto l’anno – alla tragica morte di Nathan Lebolani, il ragazzo di 18 anni ucciso da una fucilata sparata da un cacciatore nei boschi di Apricale, nell’Imperiese, durante una battuta al cinghiale.

Una fine straziante, colpito ad un braccio e all’addome in un tratto molto impervio di bosco e un’emorragia che lo ha ucciso dopo alcune ore di agonia, mentre i soccorritori tentavano disperatamente di raggiungere il ragazzo morente.

Ecco il testo dell’intervento del ministro Costa:

In tantissimi mi avete scritto chiedendomi una posizione netta sulla caccia.

Quanto è accaduto ieri è una tragedia enorme, che ci ha colpiti tutti nel profondo. Ho detto più volte che stiamo lavorando all’inasprimento delle pene per i bracconieri e per chiunque maltratti gli animali. Ma qui siamo in un campo differente. Parliamo di attivitá venatoria autorizzata e le mie convinzioni purtroppo valgono poco.
Secondo l’ordinamento italiano la materia, disciplinata da una normativa quadro di riferimento, la 157/92, è di competenza del Ministero dell’Agricoltura e gestita dalle Regioni. I calendari venatori regionali in vigore sono stati definiti mesi fa. Quello che posso fare, e che sto facendo, è accertarmi che i pareri Ispra, che vengono emessi per la stagione venatoria siano rispettati.

Non è accettabile che le indicazioni della massima Autoritá scientifica in materia, a volte, vengano raggirati o disattesi. Quindi agirò con fermezza nell’interesse del nostro patrimonio faunistico e nella piena indipendenza tecnica di Ispra.

Voglio però lanciare un appello alle Regioni affinchè modifichino fin da subito il calendario in corso e blocchino almeno le battute di caccia (quelle ai cinghiali, le più pericolose e a rischio incidenti) la domenica, quando boschi e monti sono popolati ancora di più di escursionisti, da chi va a funghi, a castagne o semplicemente vuole godersi la Natura senza correre il rischio di morire. Per adesso, con le competenze date al Ministero dell’Ambiente, è quanto si può fare. Il Parlamento potrá fare le dovute valutazioni su ipotesi di riforma della normativa che consentano maggiore sicurezza e una migliore gestione dell’attivitá venatoria.

Voi cittadini potete fare molto: segnalate ai Carabinieri Forestali, alle Polizie Provinciali e a qualsiasi organo di Polizia Giudiziaria eventuali violazioni alle normative. Ognuno di noi faccia la propria parte, uno affianco all’altro, per il bene comune.