Genova – Il Piemonte inasprisce le regole per disincentivare il gioco d’azzardo e contenere l’esplosione di ludopatie (malattie legate al gioco d’azzardo) e i giocatori si “migrano” nelle regioni confinanti come la Liguria dove video lottery e slot machine non hanno ancora nessuna limitazione di numero o di “posizionamento”.

A rivelarlo i dati del fenomeno che raccontano come le regole stringenti varate in Piemonte non abbiano inciso sul numero e sugli importi delle “giocate” ma solo sulla loro collocazione geografica. In pratica il volume di spesa si è “spostato” nelle regioni confinanti come la Liguria e i “giocatori” si spostano sempre più frequentemente laddove è possibile trovare sale e impianti in quantità.

Il fenomeno della dipendenza dal gioco d’azzardo e il gioco compulsivo è in preoccupante aumento in tutta e da più parti si lanciano allarmi per una legislazione nazionale che sia “uguale” in tutta Italia e non consenta alle singole Regioni di derogare dai limiti di distanza delle sale giochi da scuole, chiese e luoghi di aggregazione in genere e i dati diffusi sul fenomeno della “migrazione” dei giocatori sembra confermare la gravità della situazione.

Un tempo i piemontesi svernavano in Liguria e si recavano in vacanza sulla Riviera per godere del clima mite e del mare mentre ora sembra proporsi un altro tipo di “richiamo”: quello del numero di centri di gioco e di offerta di occasione per giocare d’azzardo spendendo cifre anche considerevoli e con il rischio di sviluppare una vera e propria dipendenza da videolottery, slot machine ma anche da gratta e vinci e altre forme di “scommesse”.».