Genova – E’ scoppiato il terremoto nel mondo “indie” dopo le accuse mosse da Federico Fiumani, leader dei Diaframma, in merito al presunto comportamento di un promoter genovese che lo ha spinto ad annullare il concerto in programma per il prossimo 25 aprile.
Accuse respinte dal legale della persona mai indicata per nome e cognome ma che in molti avrebbero riconosciuto in un noto organizzatore di eventi.

«La realtà dei fatti è molto diversa da quanto abbiamo letto in queste ore – dichiara Daniele Pomata, legale dell’impresario ed editore – Podestà non è mai stato né condannato né imputato e noi ci riserviamo di rivalerci nei confronti di chi ha fatto queste dichiarazioni».

Dopo la denuncia del cantautore toscano, in tanti hanno preso le distante dall’organizzazione che fa capo al genovese accusato di molestie ma che, sino ad oggi, non ha mai subito alcuna condanna e che, invece, ha visto concludersi con l’archiviazione una delle indagini,
Lo stesso Fiumani, in un nuovo post condiviso sul suo profilo Facebook scrive “Qualcosa si muove” pur ammettendo di non aver fatto alcun nome e che altri lo avrebbero “desunto”.

Parole che danno la misura di quanto sta succedendo nel panorama musicale genovese e non solo.

Il primo ad annullare e riprogrammare il concerto è stato Vasco Brondi,impegnato nel tour che vede la conclusione del progetto “Le luci della centrale elettrica”.

Attraverso un post sui social, Brondi ha annunciato che il concerto in programma al Teatro della Corte sarà ri organizzato e prodotto da un’altra agenzia.

“Vista la difficile e poco chiara situazione che si è venuta a creare in questi giorni, di cui non eravamo a conoscenza e rispetto alla quale attendiamo che si faccia chiarezza nelle sedi opportune, il nostro concerto in programma al Teatro della Corte di Genova sabato 15 dicembre sarà interamente ri-organizzato e prodotto dall’agenzia International Music & Arts, in collaborazione con il teatro stesso.  Nessun altro soggetto sarà coinvolto nell’organizzazione e nella produzione della data.

Per questo motivo le prevendite acquistate fino ad ora non saranno valide per il concerto e saranno rimborsate secondo le modalità previste dalle diverse piattaforme di prevendita.
Le nuove prevendite per il concerto saranno comunicate a breve.

Ci dispiace per il disagio che comporta per le centinaia di persone che avevano acquistato il biglietto in prevendita e che ringraziamo già da ora per la comprensione.
Sono due giorni che lavoriamo per trovare una soluzione e questa ci è sembrata la migliore: è un concerto in cui si parla di amore, di empatia, gentilezza e di rispetto reciproco e in questo momento questa era l’unica possibilità per farlo serenamente”.

Una decisione analoga è quella presa da Bianco, il cantautore torinese che si sarebbe dovuto esibire questo venerdì al teatro Bloser.

Sempre su Facebook l’artista scrive: “Vista la spiacevole situazione che si è venuta a creare in questi giorni, abbiamo deciso di annullare la data di Venerdì al teatro Bloser di Genova. Non ci sentiamo di affrontare il concerto, che parla di amore, di rispetto, di amicizia, nelle condizioni di poca luce dettate da questa vicenda. Ci asteniamo da ogni sorta di giudizio e attendiamo che si faccia chiarezza nelle sedi più opportune. Vi aggiorneremo al più presto circa il rimborso per coloro (con cui ci scusiamo) che hanno acquistato il biglietto in prevendita, e speriamo di poter suonare a Genova quanto prima”.


Un vero e proprio scandalo alla #metoo che nei mesi scorsi ha fatto tremare Hollywood. E con l’hashtag #losapevanotutti nelle scorse ore le denunce in rete si sono moltiplicate: diversi screenshot hanno invaso i social raccontando di scambi di messaggi sessisti.

Intanto il sito bossy.it ha creato un indirizzo mail (losapevanotutti@gmail.com) con cui condividere le proprie esperienze ed inviare racconti, screen, video e qualunque altro tipo di materiale proteggendo l’identità del mittente per fare chiarezza su quanto sta accadendo.