Pietra Ligure – E’ stata colpita da un’emorragia cerebrale al nono mese di gravidanza ed ha rischiato di morire insieme alla sua piccola ma è stata salvata con la figlia da una doppia operazione di parto cesareo e di micro chirurgia neurologica.
Protagonista dell’intervento salvavita una giovane donna in attesa di portare a compimento la sua gravidanza.

Sono stati attimi concitatissimi quelli che, una domenica di dicembre, ha vissuto una donna al nono mese di gravidanza colpita improvvisamente da emorragia cerebrale e trasferita al Santa Corona da altro ospedale ligure.

La gravità della situazione ha reso necessario mettere immediatamente in moto un intervento complesso che ha coinvolto diverse equipe mediche per affrontare nel migliore dei modi la situazione.

Una equipe composta da Giampaolo Vigliercio e Angela Crovo della S.C. di Ginecologia e Ostetricia ha provveduto, con l’assistenza di Silvia Saracco della S.C. di anestesia-rianimazione, a far nascere la piccola con taglio cesareo d’urgenza, mentre la madre rischiava di morire per l’emorragia cerebrale.

 

Subito dopo il parto la mamma, sempre in anestesia generale, è stata trasferita nella sala angiografica del reparto di neuroradiologia, dove i neuro-radiologi Calia e Luca Allegretti sono intervenuti per via endovascolare, attraverso la puntura dell’arteria femorale all’inguine, per chiudere l’aneurisma del cervello utilizzando la tecnica standard del rilascio di “spirali al platino” all’interno della sacca aneurismatica.

La paziente è stata poi trasferita nel reparto di Rianimazione, e una volta risvegliata è apparsa subito in buone condizioni cliniche.

Il perfetto sinergismo delle strutture mediche e chirurgiche coinvolte ha permesso di risolvere nel migliore dei modi una situazione potenzialmente fatale per madre e figlia.

A distanza di circa due mesi, alla visita di controllo, la bambina sta bene e la mamma si sta avviando al completo recupero neurologico.

“L’intervento combinato e ben coordinato delle equipe coinvolte – spiega Riccardo Padolecchia, direttore della neuroradiologia diagnostica e interventistica di Pietra Ligure – diventa fondamentale per poter affrontare un certo tipo di situazioni e patologie che possono verificarsi contemporaneamente, in particolare come in questo caso dove vi era una gestante colpita da evento emorragico grave come la rottura di un aneurisma cerebrale potenzialmente fatale, se non trattato. La reciproca integrazione delle risorse umane – conclude Padolecchia – unitamente alla presenza delle tecnologie più avanzate, è particolarmente importante in centri di riferimento come l’ospedale Santa Corona, sede di DEA di 2° livello, dove affluiscono patologie cerebro-vascolari come l’ischemia e l’emorragia cerebrale che, grazie al sinergismo fra le varie discipline, possono essere così gestite e trattate in tempi rapidi”