Begato

Genova – L’ipotesi che Regione Liguria, Comune di Genova e Arte (l’istituto per le case popolari) riescano a dare il via a un cambiamento radicale del quartiere Diamante di Begato sembra sempre più concreta.

Secondo il progetto presentato da Arte e ascoltando la volontà del governatore Toti a riqualificare la zona, dei 523 alloggi che si trovano all’interno delle dighe, le case bianche e rosse che hanno contraddistinto la zona, ne resterebbe in piedi una quarantina. L’operazione avrebbe la durata di circa 4 anni, per un costo di 18 milioni di euro, comprensivi dei costi per la ricollocazione degli abitanti in circa 440 alloggi al momento sfitti.

La manutenzione degli edifici già esistenti sarebbe costata oltre 35 milioni secondo Arte, motivo per cui la scelta di rinnovamento avrebbe avuto la meglio.

Il progetto è stato pensato suddiviso in 3 fasi: la ricollocazione dei nuclei familiari in abitazioni sfitte, tra Begato, Sestri Ponente, Quarto e Molassana; la demolizione vera e propria delle dighe, da aprile 2020 a giugno 2021; infine il mantenimento e il recupero di 37 alloggi della diga rossa, insieme alla realizzazione di un primo lotto di 70 alloggi di edilizia innovativa, a basso consumo energetico.