Aggiornamento delle 14.00 – E’ stato arrestato al confine con la Francia, mentre cercava di fuggire per sottrarsi all’arresto, il “santone” che avrebbe praticato la circoncisione al neonato di origini nigeriane morto questa notte a Quezzi.

L’uomo sarebbe un “guaritore” chiamato dai genitori del piccolo perché legato alle usanze religiose del loro Paese ma anche perchè lo stesso intervento, presso le strutture sanitarie necessita del pagamento di un ticket che molte famiglie di immigrati considerano troppo alta.

Le prime verifiche medico legali non avrebbero escluso che il piccolo sia morto per una grave emorragia.

Genova – Potrebbe essere stata una forte infezione causata da un’operazione di circoncisione rituale la causa del decesso di un neonato di poche settimane di vita, avvenuta questa notte nel quartiere di Quezzi.

Il piccolo, figlio di una coppia di immigrati nigeriani, è stato trovato morto nella sua culla dalla mamma, una ragazza di 25 anni regolarmente nel nostro Paese e perfettamente integrata.

La giovane ha chiamato tra le urla la nonna del piccolo e poi il 118 ma l’intervento immediato dell’ambulanza non ha potuto far nulla per salvare il piccolo che era già morto.
Il corpo del neonato è stato trasferito in obitorio dove quasi certamente verrà sottoposto ad accertamenti medico-legali e la madre è stata fermata con l’accusa di omicidio preter-intenzionale.

Nella comunità nigeriana la circoncisione rituale è piuttosto comune come in altre comunità anche solo religiose ma l’intervento chirurgico deve essere eseguito da un medico specializzato e con le dovute cautele e con un successivo ricovero per precauzione.

Ad operare il neonato, invece, potrebbe essere stata una persona estranea alla famiglia e quasi certamente non un medico autorizzato. Circostanza che potrebbe far scattare anche per lui l’accusa di omicidio.

Il padre del bambini si trova fuori dall’Italia ed è stato avvisato della tragedia e starebbe rientrando il più velocemente possibile per stare vicino alla famiglia e per i funerali del piccolo deceduto.

Nel frattempo proseguono le indagini della magistratura che ascolterà la madre e la nonna del bambino ed ha ordinato l’acquisizione dei tabulati telefonici delle due donne per verificare se fossero in contatto con qualcuno che potrebbe aver eseguito l’intervento delicatissimo per l’età del piccolo.

Sarà comunque l’autopsia a chiarire con certezza le cause del decesso che potrebbe anche essere avvenuto per altre cause.