Genova – Gran finale per la prima edizione del Balena Festival.

Anche per l’ultima serata dell’evento indie genovese si è cantanto e saltato fino allo stremo, al ritmo incalzante degli artisti che hanno celebrato la musica sotto al tendone di piazza delle Feste.

Primi a esibirsi sono stati gli Axis Project, mentre sul main stage si preparava l’arrivo di I Hate My Village.

Il gruppo nato dalla collaborazione tra Fabio Rondanini (Calibro 35, Afterhours), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion) e Alberto Ferrari (Verdena) sembra una sorta di lega dei supereroi e propone un mix musicale caratterizzato dal fascinoso richiamo africano.

Prodotti di Marco Fasolo, i tre fanno il loro esordio nel novembre dello scorso anno con il singolo “Tony Hawk of Ghana”, seguito da “Acquaragia”, che ha anticipato l’uscita del primo disco omoniomo, il 18 gennaio.

Ancora second stage coi Banana Joe, il trio genovese che oscilla tra il post grunge e la musica psichedelica anni ’60-’70, racchiusi in “Supervillage”, disco d’esordio.

Poi le luci si accendono sul palco principale e termina l’attesa per vedere sul palco Davide Toffolo e i Tre Allegri Ragazzi Morti.

Scena minimal: amplificatori e un fondale che richiama le illustrazioni de “Il sindacato dei Sogni” per il gruppo che propone brani nuovi e vecchi.

Si comincia con “Caramella”, “Calamità” e “Bengala”, dall’ultimo disco in studio.

Non mancano le canzoni che hanno fatto la storia dei TARM e le collaborazioni importanti come quella con Mattia Cominotto di Greenfog Studio con cui Davide ha composto “Accovacciata Gigante”, o ancora quella con Adriano Viterbini per “AAA Cercasi”.

Su e giù dal palco, la sinergia che si crea è tra la band e il pubblico è evidente tanto che i fan giocano, interagiscono e cantano insieme a Davide.

E proprio il frontman avverte: “Non fermatevi a cosa vi consiglia Spotify, cercate la vostra musica. Continuate ad ascoltare e a cercare quello che vi piace”.

Un pogo avanti e indietro nel tempo con “Il principe in bicicletta”, “Il mondo prima”, “La mia vita senza te”, “Mio fratellino ha scoperto il rock ‘n’ roll”, “Francesca ha gli anni che ha” e “Di che cosa parla veramente una canzone”.

Poi il bis con “Mai come voi” dall’album d’esordio del 1994 e “Occhi Bassi” tratto da “Mostri e normali” uscito nel 1999.

Ancora una volta, per l’ultima sera, al Balena si canta e si poga celebrando i 25 anni di carriera dei TARM e tesserandosi tutti al sindacato dei sogni.