Genova – “La Mini Gronda non distruggerebbe il lungomare di Pegli per il semplice motivo che si fermerebbe a Multedo”. Intervento a gamba tesa di alcuni membri del movimento Rinascimento Genova che così rispondono alle fantasiose ricostruzioni di Stampa sul progetto per la realizzazione di un percorso viario alternativo alla Gronda.
In particolare si contestano le informazioni diffuse ai genovesi circa il “pericolo” che il progetto possa causare la “distruzione del lungomare di Pegli” come riportato da alcuni siti che hanno ripreso acriticamente le dichiarazioni del vice-sindaco Stefano Balleari.

“Il prolungamento della Guido Rossa a Multedo via tunnel sotto Fincantieri , in modo tale da evitare interferenze con lo stabilimento – scrive Alfredo Perazzo, ingegnere esperto di logistica e “saggio” del sindaco Marco Bucci – permette a pegliesi e sestresi di non ricorrere più all’A10 (autostrada) per recarsi in centro, e nel contempo di riqualificare via Merano e via Puccini con alberi, piste ciclabili e corsie protette per il trasporto pubblico locale. Il bypass da aeroporto a Campi permette invece di alleggerire il congestionato casello di Bolzaneto, diminuendo notevolmente i tempi di percorrenza per gli spostamenti da e verso la bassa val Polcevera”.

“Purtroppo manca la soluzione definitiva – ammette Perazzo – un conto è spostare il traffico, un conto è assorbirlo (e quindi migliorare l’aria che respiriamo diminuendo malattie e salvaguardando la nostra vita). La trasformazione delle attuali linee ferroviarie da Voltri a Terralba e da Pontedecimo a Sampierdarena in metropolitane – una volta inaugurato il Nodo Ferroviario – permetterebbe di spostarci con treni veloci e molte più stazioni. Il tutto coadiuvato da una rete tranviaria capillare dall’aeroporto alla val Bisagno al levante. Queste sono le uniche soluzioni che porterebbero ad eliminare il 25 per cento delle auto oggi circolanti in città e ad aumentare il valore delle nostre case del doppio, o in alcuni casi come a Sampierarena e a Cornigliano del triplo”.

“Qualche politico il cui partito è finanziato dai Benetton e quindi da società autostrade per l’Italia – aggiunge Perazzo – dirà che mancano i soldi per il trasporto pubblico o per le strade cittadine da me proposte: queste soluzioni valgono 1 miliardo e mezzo di euro, la gronda ne costa quasi 5 (sono comunque soldi nostri, perché i pedaggi li paghiamo noi). Diranno che l’Analisi costi benefici è superficiale: dimostrino il contrario. Dopo un bombardamento mediatico durato anni forse è il caso di riflettere sulle cose che servono davvero a noi genovesi. Non che la gronda non serva: ma queste due infrastrutture ed il trasporto pubblico vengono prima”.

“Il MIT (Ministero Infrastrutture e Trasporti) – conclude Perazzo – ha addirittura intimato le istituzioni locali ad esaminare il mio lavoro, purtroppo non considerato nell’ultimo PUMS, troppo legato alle logiche politiche territoriali”.