Recco (Genova) – Abbattuto a fucilate dagli uomini del nucleo regionale di vigilanza faunistica. E’ il destino riservato ad un cinghiale che da giorni aveva preso a scendere sino alla cittadina dai monti circostanti per approfittare di alcuni bidoni della spazzatura generosamente riempiti da alcuni ristoranti della zona.
L’animale, un grosso esemplare, aveva ormai preso a compiere le sue incursioni anche in orari nei quali la gente circola per strada e così il Comune ne ha autorizzato l’abbattimento.

Le guardie del nucleo regionale di vigilanza faunistica hanno effettuato alcuni appostamenti per comprendere orari e comportamenti e avendo accertato che nella zona non passava nessuno lo hanno abbattuto.

La decisione ha scatenato la discussione sui social dove la notizia ha suscitato un forte clamore, soprattutto perché nella vicina Genova, dove il numero dei cinghiali è decisamente più alto e dove gli animali creano sempre più spesso situazioni di “emergenza” non si è mai deciso per l’abbattimento ma, piuttosto, per la sorveglianza e l’allontanamento.

Una delle “motivazioni” che hanno sempre difeso la vita dei cinghiali a Genova è quella che non si potrebbe sparare tra le case.

In molti si domandano come mai il nucleo regionale di vigilanza faunistica possa sparare a Recco e non a Genova.

Molti altri condannano la scelta di abbattere il cinghiale e protestano contro il comune di Recco che ha fatto questa scelta “estrema” invece di far allontanare l’animale come avviene nel capoluogo ligure dove, peraltro, governa una giunta comunale dello stesso “colore”.