marassi piazza Galileo Ferraris cantiereGenova – Un cantiere aperto e poi “abbandonato”. Sale la protesta, nel quartiere di Marassi, per i lavori per il rifacimento dell’area pubblica di piazza Galileo Ferraris. Lavori che sono iniziati “con il piede sbagliato” e che stanno scatenando le proteste di chi li usava come valvola di sfogo per i giochi dei bambini in un quartiere non particolarmente ricco di aree adeguate.

Dopo la presentazione del progetto, accolto con favore dalla popolazione perchè “divide” finalmente le aree per bimbi più piccoli rispetto a quelle dei “più grandi”, l’iter dei lavori di piazza Galileo Ferraris ha iniziato a mostrare alcune “falle”.
L’annunciato avvio dei lavori è stato posticipato e la ditta che si occupa degli interventi ha iniziato a lavorare solo quando la protesta su Facebook ha iniziato a diventare virale, con le polemiche di chi si domandava cosa fosse successo.

Sono arrivate le transenne, i giochi dei bambini sono stati smontati e sono inutilizzabili da settimane, il materiale è stato abbandonato sul posto e si ammassa insieme alla spazzatura e nessuno ha più visto operai al lavoro.

“Non capiamo cosa stia succedendo – si domandano i residenti e i frequentatori – Se c’è qualche problema si poteva lasciare tutto come era che almeno l’area poteva essere usata da Natale sino ad oggi. Invece è sembrato un modo per sopire le proteste per poi lasciare tutto fermo”.

A fare infuriare i residenti è soprattutto la mancanza di informazioni.

“Non c’è neppure il cartello obbligatorio per i cantieri – proseguono i residenti – non si conosce la data di inizio e di fine lavori. Non sappiamo nulla e, al momento, ci sono solo gli enormi disagi dei tanti genitori che avevano una bella area giochi per bambini di varia età ed invece si trovano con un obbrobrio che raccoglie spazzatura e degrado ogni giorno che passa”.

A spiegare, almeno in parte, quello che sta succedendo è lo stesso Municipio Bassa Vabisagno, promotore dei lavori.

Per prima cosa il progetto è seguito da Aster che ha suddiviso – per proprie esigenze organizzative – l'”appalto” è stato suddiviso in due diversi tronconi e mentre uno è direttamente collegato allo smantellamento delle aree giochi, il secondo si occuperà di tutta la fase ricostruttiva.

La prima parte dell’ “appalto” è terminata e poichè non si tratta che di smontaggio e rimozione dei detriti, non è necessaria l’esposizione del cartello previsto per Legge sulla direzione, la ditta che esegue i lavori e la data prevista di chiusura del cantiere.
La seconda parte dell’appalto è giunta a fine bando, l’azienda è stata selezionata e presto dovrebbero avviarsi i nuovi lavori e il cantiere.
A quel punto – garantiscono in Municipio – tutto dovrebbe procedere spedito e senza più altre “sorprese” in ordine ai tempi di lavorazione.