Genova – Il Governo autorizza il telelavoro anche in Liguria sino al 15 marzo. Un decreto legge consente ai lavoratori di lavorare restando a casa (nei casi dove è possibile) senza doversi necessariamente recare sul posto di lavoro.

“Il Governo ha inserito anche la Liguria tra le sei regioni per lo smart working – spiega Fabio Tosi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – Nell’articolo 2 del decreto-legge del Presidente del Consiglio dei Ministri infatti si legge: ‘La modalità di lavoro agile disciplinata dagli articoli da 18 a 23 della legge 22 maggio 2017, n. 81, è applicabile in via automatica, fino al 15 marzo 2020, nelle Regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria, a ogni rapporto di lavoro subordinato, nel rispetto dei principi dettati dalle menzionate disposizioni, e anche in assenza degli accordi individuali ivi previsti. Gli obblighi di informativa di cui all’articolo 22 della legge 22 maggio 2017, n. 81, sono assolti in via telematica anche ricorrendo alla documentazione resa disponibile sul sito dell’Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro”.

“La misura è preziosa – prosegue Tosi – non solo perché agevola le famiglie che non hanno a chi lasciare i propri figli ora che le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse (problematica che avevo peraltro segnalato domenica sera subito dopo l’ordinanza di Regione Liguria), ma anche perché mette al sicuro non pochi lavoratori che per spostarsi devono usare i mezzi pubblici, spesso affollati. Certo, non tutti possono lavorare in remoto: tuttavia, quando questo è possibile, invitiamo i datori di lavoro a essere lungimiranti e a concederlo ai propri dipendenti”.