palazzo di Giustizia genova

Genova – Un’indagine al momento contro ignoti con l’ipotesi di accusa di omicidio colposo. Ad aprirle, su denuncia della figlia di un’anziana deceduta dopo un ricovero in casa di riposo, la procura di Genova che intende veder chiaro su alcuni episodi “sospetti”.
Un fascicolo che potrebbe allargarsi se venissero confermate le denunce diffuse a mezzo stampa da numerosi osservatori che considerano anomali i numeri dei decessi di anziani ricoverati in Istituti e case di riposo della Liguria nel periodo di emergenza coronavirus e con uno screening delle eventuali situazioni di emergenza iniziato solo da poche settimane ed ancora incompleto.

A far aprire l’indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Pinto, la denuncia della figlia di un’anziana deceduta in casa dopo un ricovero in casa di riposo dove, secondo la tesi dei familiari, avrebbe contratto il coronavirus-covid19 che, però non le è mai stato diagnosticato.

A insospettire la denunciante, poi, il fatto che anche l’anziana sorella della madre, ospite anche lei della struttura, sia deceduta a poco tempo di distanza in un ospedale e anche lei senza che venisse diagnosticato l’eventuale contagio da coronavirus.

La denunciante chiede che ma Magistratura verifichi se la madre è deceduta per coronavirus o meno e come mai, eventualmente, non le siano stati fatti gli esami necessari. Inoltre chiede di verificare se anche la sorella della madre sia deceduta per il coronavirus e se sia stato fatto tutto il possibile per evitarne il decesso.

Accuse molto gravi, che ovviamente dovranno essere vagliate con la massima cura ed attenzione e che, soprattutto andranno eventualmente confermate dalle indagini della magistratura ma che potrebbero avere riflessi su tutta la situazione dell’emergenza anziani nelle case di riposo della Liguria dove vengono segnalati focolai di infezione mano a mano che vengono eseguite verifiche e test su ospiti e personale sanitario.

La Procura della Repubblica ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche e l’esecuzione del test post mortem per accertare l’eventuale contagio da cornavirus che potrebbe gettare una luce diversa sui due decessi avvenuti ufficialmente per una polmonite.
Il caso potrebbe estendersi ad altre situazioni denunciate da altri familiari o potrebbe spingere altre famiglie a segnalare casi “sospetti” chiedendo di indagare anche su quelli.