mense ristorazione scolasticaGenova – Lavoratori delle mese scolastiche in piazza, questa mattina, dalle 10, per chiedere una soluzione ad una situazione paradossale e sempre più complicata e pesante.
La protesta è stata indetta da Filcams Cgil per le lavoratrici e dei lavoratori operanti presso la ristorazione scolastica del Comune e dell’Università di Genova.
A seguito della chiusura dell’attività didattica il 24 febbraio, questi lavoratori si ritrovano a sostenere una grave situazione che riguarda sia l’aspetto economico sia quello riguardante il futuro lavorativo.
A causa infatti del mancato anticipo dell’ammortizzatore sociale previsto per il settore (FIS) da parte della maggioranza delle aziende che hanno in appalto il servizio, tra cui grandi aziende multilocalizzate come Ladisa, Elior, La Cascina e Vivenda, questi lavoratori sono stati posti in stato di grave difficoltà. I ritardi nei pagamenti degli ammortizzatori sociali da parte dell’Inps hanno aggravato ulteriormente questa situazione e se, in questi giorni, una parte di loro si è vista retribuire il Fis, la stragrande maggioranza invece sta ancora aspettando il bonifico. In generale tutti i lavoratori versano comunque in uno stato di indigenza gravissimo non più sostenibile.

La maggior parte delle maestranze è costituita da part time involontari, per lo più donne monoreddito, con orari settimanali che difficilmente superano le 15 ore. Al loro sconforto si aggiunge anche la preoccupazione per i mesi a venire in cui, in base al loro contratto, è prevista la sospensione scolastica da metà giugno a metà settembre, con l’incognita ulteriore della mancata ripresa del servizio mensa contemporaneamente alla ripresa dell’attività didattica.

Per fare un esempio concreto: una lavoratrice a 15 ore settimanali, ha percepito o percepirà circa 270 euro netti di FIS per il mese di marzo. Quindi, considerando che avranno diritto al FIS ancora per il mese di aprile, maggio e metà giugno, una addetta mensa tipo dovrebbe farsi bastare circa mille euro netti per sette mesi (da marzo e fine settembre), sempre che a settembre il servizio possa ripartire.
Da subito la Filcams Cgil si è attivata con aziende e Istituzioni per chiedere con forza un sostegno immediato a questi lavoratori e progetti concreti che portino all’apertura delle mense il prima possibile e contemporaneamente alla riapertura delle scuole.
La manifestazione si svolgerà garantendo le distanze previste da decreto e l’uso di mascherine.
Nel pomeriggio di venerdì è previsto il tavolo tecnico con il Comune di Genova, le aziende e le Direzioni Scolastiche, finalizzato a creare le condizioni per far ripartire le mense scolastiche genovesi la cui stessa esistenza rischia di essere minacciata dall’emergenza Covid.