falò San Giovanni

Genova – Poche mascherine indossate e distanziamento praticamente nullo nelle “retrovie” degli spazi predisposti dal Comune. Il tradizionale falò di San Giovanni ha richiamato in piazza Matteotti, davanti a Palazzo Ducale, un numero ben superiore alle 900 persone preventivate e quanto andato in scena è parecchio distante da quanto disposto dallo stesso sindaco Marco Bucci.

Bilancio tra luci ed ombre per la festa in piazza di ieri sera quando, a cavallo della mezzanotte, come vuole la tradizione, è stato acceso il fuoco che ha bruciato rami di alloro alla presenza delle autorità cittadine.

Se lo spettacolo è andato in scena in modo impeccabile, altrettanto non è avvenuto per i controlli di sicurezza e oltre gli spazi contingentati, creati dagli organizzatori, la gente si è comunque assembrata e le mascherine indossate erano davvero poche.
Praticamente inesistenti i controlli di chi era preposto a far rispettare le regole disposte dal sindaco Marco Bucci con la sua ordinanza che mantiene l’obbligo della mascherine laddove non sia possibile rispettare la distanza di almeno due metri.
Circostanze che rafforzano la convinzione che l’obbligo sia da “rivedere” e, se necessario mantenerlo, debba essere specificato che la mascherina va indossata sempre e comunque.

Molte le polemiche sui social, soprattutto da chi si domanda perché si possano “tollerare” centinaia di persone in piazza, senza mascherina e senza distanziamento, mentre non è possibile partecipare a concerti ed eventi, magari con l’obbligo palese dell’uso dei dispositivi di protezione personale (DPI).
Sono soprattutto i lavoratori del mondo dello Spettacolo a domandarsi quale sia la “differenza” con quanto avvenuto ieri sera.