viadotto Bisagno autostrada a10

Genova – Autostrade per l’Italia (Gruppo Benetton) ha interrotto le trattative in corso per aiutare le famiglie che abitano sotto il Viadotto Bisagno e pur avendo ammesso che la struttura necessita di interventi urgenti ha ora abbandonato il dialogo con chi, sotto il viadotto, vive e lavora.
Colpo di scena nella vicenda di Autostrade che – secondo quanto denunciano i residenti e la consigliere regionale del gruppo Il Buonsenso, Alice Salvatore – ha interrotto il dialogo avviato per trovare una diversa soluzione abitativa per chi abita sotto il ponte.

“Improvvisamente – spiegano i residenti – le trattative che erano state avviate con Autostrade per l’Italia – Aspi si sono interrotte. Nessuno ci ha più contattato e abbiamo difficoltà a parlare con le persone che prima erano molto disponibili. Non capiamo cosa sia successo e siamo molto preoccupati”.

Il ponte sulla A12 Genova – Livorno, infatti, presenta problemi che, secondo i residenti, sarebbero molto gravi e chi abita sotto il Viadotto teme che i rumori improvvisi e la caduta di frammenti del ponte, sempre più frequente e grave, sia un segnale di emergenza che dovrebbe far intervenire con la massima urgenza visto quello che è successo il 14 agosto del 2018 con il crollo del ponte Morandi e la morte di ben 43 persone.

Il viadotto Bisagno risale al 1967 e si alza per 70 metri sopra una vallata densamente abitata, proprio sotto il ponte sono presenti parcheggi, strade pubbliche, scuole e abitazioni civili.
Negli ultimi anni è stato possibile notare come le sue condizioni siano peggiorate mettendo in forte dubbio la tenuta strutturale della costruzione.

Aspi ha fatto sapere, dopo l’apertura delle indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova, che “la struttura è interessata da una completa manutenzione conservativa di tutte le parti strutturali e dalle revisioni di alcune linee di giunto”.

Parole che – secondo Alice Salvatore del gruppo Il Buonsenso in Regione Liguria :”non si traducono in fatti. Soprattutto se si pensa che in Commissione regionale il tecnico responsabile l’ingegner Tosi di ASPI ha spiegato in audizione che i forti rumori possono essere riconducibili a qualche bullone allentato fra i giunti che tengono su il viadotto, ma non per questo ne ha stabilito la chiusura. Prendendosi di fatto la responsabilità del passaggio delle auto su un ponte che andrebbe sistemato”.

“Siamo inoltre stati informati – spiega Salvatore – che la trattativa tra i residenti e Aspi per un intervento di Autostrade per aiutare chi abita sotto il viadotto a trovare una nuova abitazione, si è improvvisamente interrotto, senza alcun motivo apparente durante il lockdown. Il motivo è ignoto”.

Nel frattempo i residenti continuano a denunciare, anche con esposti alla Magistratura, il crollo di pezzi di calcinacci, bulloni e tubi che hanno danneggiato le automobili parcheggiate in Via delle Gavette e messo a rischio la sicurezza dei residenti.

Nella vicenda anche la Regione Liguria ha un ruolo importante poichè – secondo Salvatore: “la Giunta Regionale ha a disposizione un grande mezzo per aiutare i cittadini: il PRIS
Il PRIS sta per “Programma Regionale di Intervento Strategico” ed è uno strumento di Regione Liguria che serve per indennizzare i cittadini le cui abitazioni (e quindi le cui condizioni di vivibilità) sono interferite da lavori di costruzione per grandi opere, ma anche di demolizione o ricostruzione di parti di queste opere, grazie ad un emendamento che abbiamo fatto approvare nel dicembre 2018. Inoltre si applica per tutti gli eventi a cui è riconosciuto il carattere di “emergenza”.

Sempre secondo Alice Salvatore: è quindi plausibile la sua applicabilità e comunque l’intervento di Regione per farsi promotrice di un’intesa con i concessionari per indennizzare e mettere in sicurezza gli abitanti, vista la situazione di estrema gravità di chi ha casa sotto il viadotto Bisagno, dove crollano oggetti pericolosi da un’altezza di 70 metri.

“Chiediamo a Regione Liguria – spiega Salvatore – di dichiarare lo stato di emergenza per chi abita sotto il Viadotto Bisagno e di attivarsi subito con ASPI per far valere il PRIS, o altro analogo strumento, per trovare con Aspi condizioni di indennizzo favorevoli in modo da consentire agli abitanti della zona, sottostanti e immediatamente limitrofi, di potersi spostare e vivere altrove, evitando il pericolo di caduta, i rumori e le polveri di un cantiere che dovrebbe essere permanente per garantire sempre la sicurezza di una simile infrastruttura”.

Il gruppo consiliare de Il Buonsenso chiede inoltre che vengano rese pubbliche le reali condizioni del Viadotto Bisagno poiché “i cittadini liguri meritano di conoscere le reali condizioni del Viadotto e ricevere rassicurazione sugli interventi. Non solo:
meritano di essere risarciti da Aspi per i danni subiti e i disagi”.