Portofino – Una lettera aperta del Comitato per il Parco Nazionale di Portofino
“Tutti per il Parco” al commissario Donadoni (sindaco di Santa Margherita Ligure) e al direttore dell’Ente Parco di Portofino, per rispondere alle accuse “di voler fare polemica” lanciate nei giorni scorsi attraverso alcuni Media.
I fatti – Il 25 febbraio 2021 la Regione Liguria con un atto ufficiale ha scritto all’Ente Parco di Portofino che il suo bilancio preventivo del 2020 non era stato approvato, in quanto emesso alla fine dell’anno, snaturando le sue funzioni di “previsione” e rinviando ulteriori valutazioni a quando sarebbe stato redatto il consuntivo delle spese di quell’anno.

Scrive il comitato “Tutti per il Parco”: “In un articolo pubblicato il 14 marzo, le argomentazioni addotte come causa del ritardo di un intero anno, paiono contrastanti con la realtà per diversi motivi:
• Si parla di tre pensionamenti. Ma essi non riguardano l’area amministrativa, che peraltro ha continuato ad operare anche durante il lockdown.
• Si dice poi che l’Ente è stato potenziato fin dal 2019 anche nel settore amministrativo-finanziario. Non avrebbero quindi dovuto mancare le persone per redigere il bilancio di previsione…
• Si addebita responsabilità alla qualità del software, che è però adottato anche da molti altri Parchi ed Enti e si nota che con tale software il Parco di Portofino ha redatto con successo il bilancio preventivo del 2019, approvato e rendicontato.

l’iter del bilancio 2020, se tutto va bene, sarà concluso in estate e il bilancio del 2021 sarà trattato dalla Regione come quello precedente, impedendo così di assumere personale proprio dopo i 3 pensionamenti e il mancato rinnovo dei contratti alle guide e agli educatori ambientali con una perdita secca dell’impiego di almeno 6 persone del territorio.

Nello stesso articolo del quotidiano, il nostro Comitato viene accusato dal commissario Donadoni di intenti polemici e di guardare al passato.
Riteniamo invece di essere gli unici a guardare con coscienza al futuro. Abbiamo fornito argomentazioni sulle quali riflettere. E fra tutte il bilancio del più piccolo Parco Nazionale italiano, immediatamente limitrofo, quello delle Cinque Terre, che ha un importo venti volte maggiore di quello del Parco di Portofino.
Se si intende guardare avanti, occorre chiedersi come una ristrutturazione che dura da oltre due anni non abbia prodotto:
1. Una nuova progettazione europea, come hanno effettuato con successo anche finanziario altri Parchi aderenti a Federparchi e Europarc.
2. Degli esiti sul territorio legati al finanziamento di progetti nuovi, non conseguiti precedentemente.
3. Un dibattito che spieghi al territorio i vantaggi di un Parco Nazionale.

Se il Comitato avesse voluto polemizzare e guardare al passato, non avrebbe segnalato agli uffici competenti il 3 marzo, (senza scalpore mediatico), la necessità di interventi di manutenzione al sentiero tra Paraggi e le Gave.

Noi pensiamo che il Parco sia un valore da rafforzare, e riteniamo che 3000 euro spesi nella manutenzione dei sentieri (particolarmente apprezzati soprattutto in tempo di Covid) siano un investimento più pertinente e necessario, in un bilancio così magro, di quelli impiegati per il libro su Dante. Importi spesi, (usiamo le sue parole, commissario Donadoni), “per riaprire il tema dell’affresco Ispra sul Parco Nazionale”, ma senza aver organizzato un vero confronto tra Ministero competente e Regione sull’istituzione del Parco Nazionale.

Limitandoci a guardare al futuro prossimo del parco regionale, Le chiediamo cosa avete fatto durante il commissariamento e cosa intendete fare ad esempio:
• per la riapertura e la gestione della Locanda del Parco,
• per il suo potenziamento mediante l’acquisizione della Casa dell’Arco, sempre a San Fruttuoso di Camogli,
• per facilitare l’attivazione delle attività al Semaforo Nuovo,
• per potenziare la fruizione delle Batterie,
• per trovare nuovi finanziamenti per la manutenzione dei sentieri, che, in particolare quelli meno frequentati, stanno manifestando segni di degrado,
• per la manutenzione e il miglioramento dei boschi dando corpo all’accordo tra Parco e privati sottoscritto per l’utilizzo dei fondi del P.S.R.

Commissario Donadoni e direttore Marenco, non è accusando il nostro Comitato di voler far polemiche che risolveremo il problema di fondo: un parco regionale è poca cosa in confronto ad un Parco Nazionale. Le potenzialità di quest’ultimo sono innegabili e imperdibili. Ci sembra incredibile preferire lo status quo, altro che polemica!”