Genova – Colpo di scena nel processo di Appello per lo scandalo “spese pazze” in Regione Liguria. Tutti assolti i consiglieri regionali della Liguria condannati in primo grado a seguito delle indagini e rinvii a giudizio per aver usato denaro pubblico per pagare feste, cene e persino indumenti intimi.

E’ arrivato stamattina l’esito del processo di Appello – secondo di tre gradi di giudizio – in cui sono stati imputati 19 consiglieri, tra cui Edoardo Rixi allora sottosegretario alle Infrastrutture.
Sorprendente anche la valutazione del giudice che ha deciso l’assoluzione perché “il fatto non sussiste” ovvero il ribaltamento completo della sentenza di primo grado che aveva addirittura condannato gli imputati a condanne superiori alle richieste del pubblico ministero.

Con la prima sentenza, infatti, i 19 imputati erano stati condannati al carcere, alla interdizione perpetua dai pubblici uffici e confische, oggi tutte decadute.
In Italia esistono tre gradi di Giudizio e i pm che allora accusarono i politici possono ricorrere alla corte di Cassazione che potrebbe annullare questo processo e ordinarne uno completamente nuovo.

Assolti, oltre a Rixi, anche Michele Boffa (Pd); Luigi Morgillo (Pdl/Forza Italia); Francesco Bruzzone (Lega); Armando Ezio Capurro (ex Noi con Burlando, passato a Direzione Italia); Giacomo Conti (Federazione della sinistra); Raffaella Della Bianca (allora Pdl/Forza Italia); Marylin Fusco (per la militanza in Diritti e Libertà); Roberta Gasco (Pdl/Forza Italia); Marco Limoncini (Udc); Marco Melgrati (Pdl/Forza Italia, attuale sindaco di Alassio); Nino Miceli (Pd); Matteo Rossi (per quasi tutto il mandato in Sel); Matteo Rosso (dal Pdl a Fratelli d’Italia); Alessio Saso (Nuovo centrodestra); Aldo Siri (Lista Biasotti); Franco Rocca (Nuovo centrodestra); Alessandro Benzi (da Sel al Gruppo misto); Gino Garibaldi (eletto con il Pdl).