vigili polizia localeGenova – Sono stati trovati in possesso di documenti falsi, per questo una coppia di cittadini di nazionalità francese, fratello e sorella, sono stati arrestati.

Tutto è partito dall’identificazione fatta lo scorso 2 aprile dagli agenti della Polozoa Locale in servizio nel centro storico.

L’uomo è stato identificato nel suo appartamento tramite una carta d’identità emessa dalle autorità francesi.

Sul documento si leggeva che l’uomo risultava essere un 33enne francese nato a Tambov, città della Russia occidentale.

In realtà l’uomo aveva appena mostrato una foto della carta di identità che custodiva sul suo cellulare.

Gli operatori però si sono resi conto che c’era qualcosa di strano e hanno deciso di approfondire la situazione con indagini specifiche.

Il proprietario dell’appartamento nella zona del Molo risultava sì cittadino francese ma di 43 anni, come risultato sul passaporto allegato al rogito notarile per l’acquisto della casa.

La foto del passaporto dimostrava chiaramente l’identità dell’uomo che si era identificato con un altro nome e si era tolto 10 anni.

Gli agenti sono quindi tornati nella casa e questa volta hanno potuto visionare il documento precedentemente fornito solo in fotografia.

Il numero di serie della carta d’identità risultava corrispondente a un documento francese rubato, intestato a un terzo nominativo.

Lo straniero ha dichiarato di aver acquistato il documento falso in Thailandia.

Alla richiesta degli uomini della Locale di entrare in casa, l’uomo ha risposto negativamente e ha cercato di impedire loro l’accesso.

Gli agenti, insospettiti dall’atteggiamento, hanno informato il magistrato e, con l’aiuto dei colleghi del reparto Giudiziaria, hanno deciso una perquisizione domiciliare di iniziativa trovando all’intero dell’appartamento un’altra carta di identità falsa, riconducibile alla sorella dell’uomo.

Fratello e sorella sono stati arrestati per il reato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.

L’ufficio falsi documentali del reparto di Giudiziaria ha eseguito accertamenti tecnici su un totale di sette documenti riferibili agli arrestati: due carte d’identità contraffatte, due passaporti genuini e la patente della donna insieme a due carte d’identità non più valide.