Giovanni Toti Matteo RossoGenova – Volano gli stracci nel centro destra ligure dopo la pesante sconfitta elettorale registrata soprattutto a Savona, con l’elezione del nuovo sindaco di centro-sinistra con un diluvio di voti.
Ad alzare il coperchio del celebre “vaso di Pandora” è il commissario ligure di Fratelli d’Italia Matteo Rosso che, dalle pagine del quotidiano Il Secolo XIX in edicola oggi parla in vista delle comunali alla Spezia, Chiavari e a Genova e interviene duramente contro il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e lancia un appello agli alleati che ha più l’aria di una resa dei conti in vista delle prossime candidature per i rinnovi dei consigli comunali di tre grandi città come appunto Genova, la Spezia e Chiavari, ormai vicine all’appuntamento elettorale delle amministrative.

«Toti deve tornare a essere super partes – tuona Matteo Rosso dalle pagine de Il Secolo XIX (qui nella versione online) – E per farlo deve rinunciare a presentare le liste del suo movimento alle comunali di Genova, La Spezia e Chiavari».

Sulla pagina Facebook, Rosso rafforza la stilettata e precisa:

“Io sono convinto che ai liguri non interessi avere ALTRE LISTE e ALTRI PARTITI ma quello che giustamente vogliono, e io per primo non devo dimenticarmelo mai, è che ci impegniamo per risolvere i tantissimi problemi che vivono ogni giorno, forse primi tra tutti quelli della sanità e quelli del lavoro”.

A stretto giro di posta arriva la risposta del gruppo consiliare di “Cambiamo!” fondata dal presidente Toti

“Le parole del commissario ligure di Fratelli d’Italia, Matteo Rosso, creano un po’ di stupore, soprattutto perché provengono da un esponente di partito al quale riconosciamo una indubbia preparazione e una vasta esperienza politica – dichiara il gruppo consiliare di Cambiamo! in Regione Liguria – Se si parla con lealtà e doveroso rispetto siamo pronti ad ascoltare le opinioni di tutti, pur magari non condividendole nel merito, ma in questo caso siamo fortemente portati a pensare che ci sia bisogno di qualche doverosa precisazione”.

“La vittoria del presidente Giovanni Toti e della coalizione che lo sostiene alle elezioni regionali del 2020 è stata schiacciante, e lo è stata sia per il lavoro svolto in campo amministrativo e gestionale, che i cittadini hanno riconosciuto, sia per la strategia adottata dal centrodestra che ha puntato su profili capaci, conosciuti e competenti per presentare ai liguri un’offerta di profili completa e variegata. – proseguono ancora i consiglieri arancioni – In questo quadro è impossibile non tenere conto dell’apporto decisivo che è stato dato dalla Lista Toti costruita in vista delle regionali, che ha ottenuto il 22.6% dei consensi, dato che la attesta come primo partito della nostra regione. Se si dovesse togliere la percentuale ottenuta dal movimento di Toti la contesa sarebbe finita in sostanziale parità con il risultato più basso storicamente ottenuto dalla sinistra nella nostra regione, crediamo che basti questo per far intendere quanto sia stata fondamentale la nostra lista ai fini della vittoria finale”.

“Quello che vogliamo dire all’amico Matteo è che l’unica cosa che deve contare adesso è il lavoro che tutti insieme possiamo svolgere per costruire un centrodestra sempre più competitivo e ambizioso, in grado di rimediare al passo falso che è stato compiuto alle ultime amministrative. – dicono ancora i consiglieri regionali totiani – La democrazia prevede un allargamento del campo e non un restringimento, la rinuncia alla presentazione delle liste è una visione miope e per nulla accorta che non può assolutamente essere presa in considerazione; ogni aiuto in più che possa arrivare e che vada in questa direzione deve essere accettato con favore da tutte le parti in causa, perché può costituire un ulteriore aiuto per centrare successi sempre maggiori”.

“È l’ora, dunque, di rimettersi al lavoro per la nostra regione e per il nostro paese. – conclude il gruppo arancione – Solo un centrodestra unito nelle strategie e negli obiettivi può garantire un futuro roseo ai liguri e agli italiani”.