Green passGenova – Voleva continuare a frequentare la palestra per tenersi in forma ma non voleva sottoporsi a vaccinazione e neppure dover fare un tampone più volte a settimana e così ha scelto di cercare online una “soluzione” ma è finita nella rete dei truffatori che vendono falsi certificati Green pass. Brutta avventura per una modella genovese che è riuscita a mettersi in contatto con il “terminale” italiano di una vasta organizzazione di cyber criminali che opera in Russia.
La ragazza ha concordato il pagamento di 150 euro per il falso green pass ma poi non ha ricevuto nulla ed ha iniziato a protestare.
In tutta risposta è stata minacciata e ha deciso di rivolgersi alla polizia postale quando il pirata informatico le ha detto che, se avesse insistito con le richieste di denaro, la sua identità sarebbe stata usata per altre truffe che l’avrebbero messa nei guai con la Giustizia.

La polizia postale di Genova ha così avviato le indagini risalendo velocemente ai un ragazzo di 17 anni di Rieti che era stato reclutato dalla banda di criminali per agire sulla piazza italiana.
La famiglia del giovane è rimasta choccata poiché pensava che il ragazzo commerciasse in videogiochi online.
Un commercio che, secondo le indagini, aveva portato ad incassare oltre 20mila euro truffando no vax e no green pass convinti di poter acquistare falsi certificati per “aggirare le normative”.

Ora il giovane rischia pesanti conseguenze legali e i genitori dovranno probabilmente pagare di tasca propria i risarcimenti per le truffe perpetrate dal ragazzo.
La polizia postale ha anche acquisito i nominativi dei richiedenti dei falsi certificati e verificherà l’eventuale uso e a denunciare i responsabili che rischiano pesantissime sanzioni e persino il posto di lavoro visto che la falsa certificazione può costituire motivo di licenziamento per violazione del rapporto di fiducia tra datore di lavoro e dipendente.