poliziaGenova – Erano coinvolti un giro di prostituzione e droga in appartamenti di lusso tra il centro cittadino e la zona del centro direzionale di Genova, per questo sei persone sono state arrestate dagli agenti della Polizia di Stato.

Gli agenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Genova, hanno eseguito sei misure cautelari. La prima ha riguardato la custodia in carcere nei confronti di un cittadino italiano mentre due cittadini peruviani e una coppia di moldavi sono finiti ai domiciliari per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e lo spazio di sostanze stupefacenti.

Nel corso delle perquisizioni della Polizia è stata arrestata in flagranza di reato una cittadina italiana perché sorpresa con circa mezzo chilo di marijuana e di cocaina.

Tutto si svolgeva in un palazzo storico del centro città, di proprietà di una nobildonna genovese estranea ai fatti, e in alcuni appartamenti del moderno centro direzionale di Genova.

Le indagini sono partite dalle dichiarazioni di una testimone, una donna che si prostituiva in un’abitazione in locazione da un uomo che era a conoscenza dell’uso che la stessa ne faceva.

L’uomo, incaricato della gestione degli appartamenti, era aiutato dai due peruviani che si occupavano della manutenzione degli alloggi, delle pulizie e della raccolta di denaro che veniva richiesto alle prostitute come canone di locazione, del tutto sproporzionato rispetto ai normali affitti nella zona.

Gli accertamenti hanno permesso di scoprire che le prestazioni a pagamento venivano pubblicizzati online tramite inserzioni sui principali siti di incontri a luci rosse.

Per tenere nascosti i luoghi dove si sarebbero svolti gli incontri, l’ubicazione veniva fornita al cliente solo dopo diversi contatti telefonici nel corso dei quali venivano scremati i perditempo.

Il tariffario variava da 50 euro a 150 a secondo del servizio prestato. 

Nello stesso contesto condominiale ospitava anche un appartamento adibito a uso diverso dove abitava la famiglia di un cittadino moldavo, finito in carcere, che si occupava di “gestire la sicurezza” dello stabile, per conto dell’italiano e che praticava l’attività di spaccio vendendo cocaina a clienti di ogni estrazione sociale, fornendo le stesse prostitute.

A collaborare con lui era la moglie che spesso si occupava di consegnare la sostanza stupefacente agli acquirenti, quando il marito non era in casa.

Le perquisizioni svolte negli immobili che ospitavano i “servizi speciali” a base di sesso e droga hanno permesso di verificare la presenza delle prostitute e cocaina, nonché quanto necessario per il confezionamento della droga.

Inoltre, gli investigatori durante gli arresti hanno scoperto anche una terza persona coinvolta; infatti la cittadina italiana si era offerta di custodire altra droga per conto del cittadino moldavo presso la sua abitazione di Bogliasco.

La donna  perquisita è stata trovata in possesso di marijuana e cocaina, oltre un bilancino di precisione ed una macchina per il confezionamento sottovuoto.

Circostanze queste che ne hanno determinato l’arresto.