ponte morandi tramontoGenova – Nuova udienza, questa mattina, a palazzo di Giustizia, per la prima fase del processo per il crollo del ponte Morandi che ha causato la morte di 43 persone e danni incalcolabili alla città di Genova e alla sua economia.
In aula tornano gli avvocati delle centinaia di soggetti che hanno chiesto di potersi costituire parte civile nel processo per poterlo seguire da vicino ma anche per ottenere un equo risarcimento dei danni se i 59 indagati e le due aziende (Autostrade per l’Italia e Spea) verranno condannate.
Un argomento “spinoso” poiché l’aumento delle parti civili ammesse potrebbe rallentare in modo considerevole il processo rischiando la prescrizione dei reati mentre la non ammissione potrebbe generare un “vulnus” nel diritto di tutte le parti a veder riconosciuto il proprio ruolo ed un equo risarcimento.

A decidere il gup Paola Faggioni su cui resta pendente il ricorso alla Corte di Cassazione per l’eventuale ricusazione, rifiutata dalla corte di Appello ma ripresentata dagli avvocati della difesa degli indagati.

Probabilmente la decisione definitiva sull’ammissibilità alla costituzione di parte civile arriverà la prossima settimana e poi verrà fissato il fitto calendario delle udienze che dovrebbe far marciare il processo al massimo della velocità possibile, con ben tre udienze settimanali, il lunedì, il martedì e il mercoledi invece che a giorni alternati come era stato deciso in principio.
Una modifica decisa per andare incontro agli avvocati che arrivano da fuori Genova e che avrebbero dovuto compiere troppi spostamenti.