vespa velutinaLa Spezia – Il numero di nidi di vespa killer (vespa velutina) ritrovati nello spezzino continua ad aumentare e le squadre di volontari impegnati a combattere il pericoloso insetto, potenzialmente mortale per l’uomo e flagello degli apicoltori, lanciano l’appello alla popolazione affinché segnali i nidi presenti sugli alberi.
Il calabrone asiatico è una specie aliena che è arrivata in Europa negli anni scorsi, iniziando a colonizzare intere aree della Spagna, della Francia e oggi avanza in Liguria da ponente ma anche da levante e più precisamente dalla Toscana.
Un’avanzata che sembra inarrestabile visto che la vespa killer non ha al momento dei competitori naturali e ogni anno le nuove regine fondano nuove colonie in grado di ospitare oltre 10mila esemplari e costruiscono un nido che può raggiungere il metro di diametro.

La loro presenza è pericolosa per l’uomo – persone allergiche possono morire per una sola puntura – ma soprattutto per le api di cui si nutrono.
Nel ponente ligure la loro avanzata ha causato danni inestimabili all’apicoltura poiché le api non sanno difendersi da questo predatore che le attende in volo, davanti ai nidi, pronto ad afferrarle appena escono o tentano di rientrare nella loro “casa”.

Giunta in Europa probabilmente a bordo di una nave mercantile, nascosta tra le merci, la velutina si è diffusa rapidamente ed è già stata inserita nella black list delle specie pericolose e che vanno “eradicate” dai nostri territori. Non è prevista la convivenza con questo insetto e la lotta, inizialmente sostenuta da un programma europeo, oggi prosegue solo grazie al volontariato e alle magre risorse messe a disposizione dalla Regione Liguria.

Nel territorio spezzino operano squadre di volontari abilitati alla distruzione dei nidi e dopo il trappolaggio con bottiglie piene di birra e zucchero nel periodo di febbraio-marzo, l’unico modo per combatterle è identificare i nidi sugli alberi, nei luoghi riparati o negli edifici abbandonati dove si trasformano in vere e proprie bombe mortali nel caso qualche bambino o ragazzo le dovesse disturbare.

Chi desidera aiutare nella lotta a questo temibile calabrone può preparare, in febbraio e marzo e in settembre ottobre, delle trappole costituite da una bottiglia di plastica con alcuni fori e riempita con una soluzione di birra e alcuni cucchiai di zucchero e legando le trappole ad una altezza di circa 150 cm da terra oppure può “aguzzara la vista” specie nel periodo invernale in cui le foglie cadono e i nidi si vedono meglio, e può cercare di individuare i nidi da segnalare ai volontari attraverso la pagina Facebook o chiamando i numeri 3484105274 (Enzo) e 3393217020 (Luigi).

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