allattamento al senoGenova – Finanziare e potenziare i Consultori invece di spendere denaro per campagne di informazione sulle Culle della Vita e sul Parto in anonimato.
E’ quello che chiedono i consiglieri del Movimento 5 Stelle in Regione che oggi hanno contestato la proposta della Maggioranza di finanziare una campagna informativa per far sapere alle madri in difficoltà dell’esistenza delle culle della Vita e della possibilità di ricorrere al parto in anonimato.

“La maggioranza affronta un tema oltremodo delicato e spesso doloroso con gli unici strumenti che conosce: i freddi numeri e le “campagne informative” – spiega il consigliere regionale del M5S Paolo Ugolini – Dicono di voler arginare il fenomeno dell’abbandono dei neonati rivolgendosi alle donne in gravidanza che si trovano in situazione di difficoltà per motivi economici, psicologici o sociali. Puntano il dito contro chi ha paura. Ma davvero credono che gli spot e i volantini potranno aiutare le donne che vivono spesso ai margini della società e che magari temono di esporsi? Pensano che una ragazza abbia la forza di compiere una scelta basandosi su uno spot o leggendo un pamphlet? Il percorso che ha in mente la maggioranza dimentica che le persone in difficoltà hanno bisogno di essere affiancate e seguite da persone competenti, che solo i consultori possono garantire”.

“Le risorse che il centrodestra destinerà alla campagna informativa – spiega Ugolini – andrebbero dunque destinati ai consultori, che nella nostra regione sono assolutamente insufficienti. La normativa, infatti, prevede la presenza di 1 consultorio ogni 20.000 abitanti nelle aree urbane e 1 consultorio ogni 10.000 abitanti nelle aree rurali. Questi parametri purtroppo in Liguria non sono rispettati. Regione Liguria ancora una volta preferisce dirottare risorse altrove”.

“Il parto in anonimato e le culle per la vita sono strumenti vitali per scongiurare tragedie, ma perché questi possano essere attuati con successo non possiamo pensare di affidarne la conoscenza a uno slogan come ne abbiamo visti tanti in questi anni: servono semmai le persone, servono gli specialisti capaci di accogliere queste donne, spesso solo ragazze, e aiutarle a compiere una scelta nell’intimità di un consultorio. Per questi motivi, il M5S ha espresso voto negativo alla mozione”, conclude Ugolini.