Genova – Ancora tensioni nel Carcere di Marassi dove nella mattinata di ieri un giovane detenuto ha dato in escandescenza distruggendo i suppellettili della cella per poi dar fuoco al materasso e aggredire i poliziotti intervenuti con calci e pugni.
E’ quando denunce Michele Lorenzo, segretario del SAPPe Liguria, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria.
“Nel pomeriggio del 9 dicembre – scrive Lorenzo – due episodi hanno fatto scattare l’allarme rosso. Il primo ha riguardato un detenuto tunisino colto da malore, provvidenziale l’intervento del poliziotto di turno che lo ha immediatamente soccorso e inviato al pronto soccorso”.
Poi spazio al secondo episodio, il più grave: “Nella mattinata un giovane detenuto ha distrutto i suppellettili della cella, in seguito, nuovamente in preda a pura follia, dopo aver incendiato il proprio materasso ha pensato bene di aggredire con calci e pugni i tre poliziotti intervenuti per sottrarlo dal fumo sprigionato dal materasso.
Due agenti sono stati trasportato al pronto soccorso per le ferite riportate dall’aggressione. In questo il personale di turno ha sottratto il detenuto dal fumo della cella, senza protezioni individuali, solo con la forza del coraggio per salvare una vita umana, cosa che puntualmente avviene in tutte le carceri liguri. Solo a Marassi risultano già 12 i suicidi sventati”.
Lorenzo poi prosegue: “Lo stesso detenuto, già alcuni giorni prima, aveva colpito con una testata un altro agente, segno tangibile della pericolosità sociale di questo detenuto che ancora continua imperterrito a seminare disordini nel carcere”.
Sulla Polizia Penitenziaria – ammette il SAPPe ligure – si riversa tutta la mala gestione del sistema penitenziario. Siamo stanchi di queste continue aggressioni siamo stanchi anche della gestione dei detenuti della Liguria. Non dobbiamo limitarci al commento dell’episodio, dobbiamo entrare nelle dinamiche e motivazioni delle aggressioni. Bisogna rivedere i circuiti penitenziari e soprattutto la gestione del detenuto psichiatrico, con l’attivazione di apposite strutture che possono curare il detenuto invece di lasciarlo nelle sezioni ordinarie.
E’ indispensabile dotare il carcere di strumenti idonei a contenere la follia aggressiva dei detenuti, siamo anche dell’idea che bisogna correre ai ripari la Polizia penitenziaria non può essere paragonata ad un pungiball del carcere, bisogna saper valutare la dimensione del danno prodotto al poliziotto penitenziario che nel solo carcere di Genova ha subito 14 aggressioni. Un carcere che oggi ospita ben 684 detenuti rispetto ad una capienza di 528 posti”.
Lorenzo poi conclude: “Invitiamo le alte sfere dell’amministrazione a dimettersi per scarsa attenzione ai problemi ordinari, basti pensare che Marassi è ancora senza un direttore effettivo, si continua a gestire con precarietà . Ai politici ai quali va il nostro invito alla predisposizione di un’interrogazione al Ministro della Giustizia perché comprenda ed intervenga su questa inspiegabile situazione in cui versa la Polizia Penitenziaria della Liguria. Tutto questo non si può definire normale”.