polizia locale genova centro storicoGenova – Il Tar della Liguria ha annullato la decisione del Comune di Genova di far chiudere in anticipo alcuni locali del centro storico “accusati” di portare rumore e disturbo della “mala Movida”. Con sentenza già esecutiva 7 dei 9 locali “incriminati” potranno riaprire sino all’una di notte invece che sino alle 23,30 come disposto dal Comune.
Altri due locali che non hanno partecipato all’azione legale ma hanno contribuito alla raccolta di oltre 2mila firme pro apertura, faranno ricorso nei prossimi giorni e molto probabilmente otterranno lo stesso provvedimento.
Un vero e proprio ribaltamento della decisione del Comune e un braccio di ferro che torna a farsi sempre più duro tra l’amministrazione cittadina e i locali che sostengono di fare di tutto per limitare disagi e disturbo ma che di certo non possono sorvegliare metro permetro i vicoli del centro storico.
Il Tar ha riconosciuto come illegittima la chiusura e ha concesso la riapertura dei locali sino all’una di notte.
Nel frattempo sono ricominciate le “rappresaglie” dei residenti delle zone più tartassate dal rumore e sono ripartite – secondo quanto denunciato dai giovani che frequentano la zona, le secchiate d’acqua, il lancio di uova e oggetti e persino le minacce.

Si chiude così con la sconfitta del Comune di Genova il primo vero braccio di ferro con la mala Movida ma è quasi certo che la civica amministrazione tornerà alla carica, magari portando nella zona quei controlli “a tappeto” tante volte annunciati ma che raramente (secondo i residenti) si sono visti.
Se i titolari dei locali non riescono a controllare vicoli e stradine, potrebbero ben farlo le decine di agenti di polizia locali assunti con gli ultimi concorsi.
Secondo i residenti, infatti, solo la presenza massiccia e continia di “divise” riporta alla calma i gruppi di scalmanati che scambiano la Movida per occasione per lasciarsi andare a qualunque tipo di esagerazione.