ponte morandi tramontoGenova – La Corte dei Conti decide in questi giorni se l’accordo tra Stato e Benetton sia o meno dannoso per le casse statali e il comitato Ricordo delle Vittime di Ponte Morandi ricorda che “Noi non possiamo dimenticare”.
In una lettera aperta, Egle Possetti, portavoce del Comitato, fa il punto della situazione e ribadisce la posizione dei familiari delle vittime.

“Si, dopo 41 mesi senza i nostri cari noi non possiamo dimenticare anche se l’attenzione ai cardini di questa vicenda si sta allentando.
In questi giorni si stanno verificando alcune singolari coincidenze su cui vorremmo fare un ragionamento.
E’ stato designato un nuovo presidente alla holding della famiglia Benetton (socio di maggioranza di Autostrade spa) che dichiara discontinuità con la precedente politica aziendale e la sua vicinanza alle famiglie delle vittime, asserendo che sono stati commessi degli errori, siamo chiamati direttamente in causa e quindi non possiamo esimerci.
E’ come assistere ad un cambio di vesti, ad un’operazione di pulizia, ad un nuovo corso, sono parole pronunciate in un ambiente informale tramite un video quasi fra amici, anche come avvicinamento empatico, inoltre viene citata la “sola partecipazione del 30%” all’interno della società concessionaria, che purtroppo per noi ancora oggi gestisce l’infrastruttura oggetto del crollo, e che continua ad incassare utili.
Se questo cambio di passo della holding è reale potrebbero iniziare a rinunciare all’eventuale compenso del “solo 30%” derivante dall’accordo per la “vendita” della società, destinandoli ad interventi strutturali sulla rete gestiti da parti terze, ad esempio.
In questi giorni sono infatti attese decisioni molto importanti sull’accordo inerente questa acquisizione della società concessionaria da parte di una cordata avente maggioranza pubblica, con la previsione di un esborso miliardario.
La Corte dei Conti, massimo organo di controllo del bilancio dello stato, nei prossimi giorni è chiamata a valutare se questo accordo sia dannoso per le casse pubbliche, noi siamo vicini alla Corte in questo importante e delicato compito essendo fiduciosi che la loro attività sarà all’insegna del rigore e della correttezza.
Noi e molte persone, anche onorevoli parlamentari di svariati schieramenti, pensiamo che questo accordo sia una vergogna, sono anche stati presentati alla Magistratura esposti importanti che cercano di far luce su questa vicenda.
Detto questo riteniamo almeno singolare che questo millantato nuovo corso della holding della famiglia Benetton parta in questi giorni, ma forse è un puro caso.
Noi chiediamo che la società Autostrade sia posta sotto controllo pubblico temporaneo in attesa delle risultanze processuali, congelando la distribuzione di utili, alla fine del procedimento si potranno fare delle scelte corrette su tutta la vicenda.
Qualcuno in passato di questa famiglia ha dichiarato di “essere loro stessi vittime”, richiamando alcuni pensieri filosofici pensiamo che “ le parole possono essere come chiodi, se vengono piantati possono essere tolti ma lasciano sempre il buco”, purtroppo qui le uniche vere vittime sono 43 persone stese da 41 mesi che non hanno avuto possibilità di scelta quel giorno.
Ormai non ci fidiamo più dopo 41 mesi di parole e pochi fatti in merito a questa vicenda ed al nostro disegno di legge, siamo come San Tommaso vorremmo toccare con mano se il nostro Stato vuole veramente fare qualcosa per le vittime di stragi come questa e se questi azionisti hanno veramente intenzione di purificarsi oppure vogliono “solo cambiare il vestito senza prima lavarsi”.