Alberto Scagni omicidioGenova – Una telefonata minacciosa poche ore prima del delitto. Alberto Scagni, accusato dell’omicidio della sorella Alice, avrebbe chiamato i familiari prima delle coltellate alla sorella, minacciando di ucciderli tutti. E’ quanto risulterebbe dalle indagini sul tragico fatto di sangue avvenuto in via Fabrizia a Quinto. Secondo quanto risulterebbe agli investigatori, infatti, la lunga serie di minacce rivolte ai familiari per avere denaro, sarebbe culminata poche ore prima del delitto con una chiamata a genitori, sorella e marito di lei nella quale Alberto Scagni avrebbe detto chiaramente che li avrebbe uccisi.
Un elemento di indagine che fa scattare l’aggravante della premeditazione per l’omicidio ma che ha anche spinto la Procura che indaga sul caso ad aprire un fascicolo di indagine su una chiamata fatta dai familiari alle forze dell’ordine per avvisare delle minacce fatte dall’uomo.
La Procura accerterà se quella chiamata avrebbe dovuto far scattare un meccanismo di protezione per la famiglia che avrebbe evitato l’omicidio.
Dalle indagini emergerebbe anche un lungo periodo di minacce, di gesti più o meno gravi, messi a segno dall’uomo prima del tragico epilogo. Continue richieste di denaro che Alberto Scagni chiedeva e spesso otteneva con le minacce sempre più violente. Un “tipico” crescendo di violenza che avrebbe dovuto far scattare provvedimenti nei confronti dell’uomo con evidenti problemi psichici.
E invece i familiari erano riusciti ad ottenere un appuntamento per far seguire l’uomo da un centro di igiene mentale solo per il giorno successivo a quello in cui avrebbe impugnato un coltello – forse quello mostrato persino su Facebook – per uccidere la sorella Alice con 17 coltellate.

Alice Scagni uccisa Quinto