poliziaGenova – Sono due e non uno solo, come si era pensato inizialmente, i cani morti molto probabilmente di stenti nell’abitazione sotto sfratto in via Premanico, a Borgoratti. I veterinari chiamati a capire se il cane trovato morto al primo piano dell’abitazione su due livelli fosse morto di fame, come sembra, hanno accertato che nell’appartamento era presente un secondo cane di cui sono rimaste solo le ossa del cranio e alcuni brandelli di costato. Secondo le prime ipotesi non è da escludersi che il cane più grande, un pittbull di grosse dimensioni, abbia dilaniato il corpo del più piccolo per cibarsene. Forse potrebbe addirittura averlo ucciso e poi sbranato per fame.
I due animali erano rimasti nell’abitazione lasciata dalla persona che ci abitava e che ora è sotto indagine per il reato di maltrattamento di animali.
Dopo aver lasciato l’appartamento di via Premanico, infatti, non è chiaro se la persona sia tornata nella casa per badare agli animali o se, invece se ne sia disinteressata per qualche motivo o, ancora, se gli animali non fossero di qualcun altro.
Di certo c’è solo che i vicini di casa non avrebbero sentito alcun rumore e tantomeno l’abbaiare di cani e si è scoperto che la casa è rimasta vuota per oltre un anno. Nessuna speranza, quindi, per i due animali chiusi dentro.
Nelle prossime ore la persona che abitava nell’appartamento verrà ascoltata da chi si occupa delle indagini e dovrà chiarire di chi fossero gli animali trovati ormai morti.
Se venisse confermato che erano suoi dovrà spiegare perché li ha abbandonati e perché non è tornata a verificare che qualcuno se ne fosse preso cura.
Nel frattempo si moltiplicano gli appelli degli ambientalisti, delle associazioni che si occupano di animali e dello stesso canile municipale: se una persona non è in grado, per qualunque motivo, di badare al proprio animale può rivolgersi gratuitamente ad associazioni e al canile per lasciarlo in affido. Abbandonare per strada un cane o un gatto, infatti, nella maggior parte dei casi significa condannarlo a morte.