cinghiali corso Italia genovaGenova – Cinghiali che rubano il cibo dagli zaini dei bagnanti a Sturla e a passeggio, in pieno giorno, sul lungomare di corso Italia. Si fa ogni giorno più “sfacciata” la presenza dei cinghiali in città. Se da un lato si continua a parlare di misure di emergenza per contenerne il numero anche in funzione della lotta alla peste suina, dall’altra gli animali non sembrano consapevoli della delicata situazione che potrebbe sfociare in un abbattimento di massa.
Nel frattempo si moltiplicano le segnalazioni di gruppi di animali tranquillamente a spasso per le strade, di notte come in pieno giorno, e persino di scorribande ormai ripetute sulle spiagge di Sturla dove gli animali hanno capito che si può trovare cibo nelle borse e negli zaini e sempre più spesso li rubano per poi fuggire e consumare indisturbati il pranzetto.
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Le proteste dei cittadini aumentano e le perplessità anche ma sulla “soluzione” non c’è ampia convergenza e se gli ambientalisti chiedono che gli animali non vengano abbattuti, c’è chi chiede che vengano avviati dei programmi di riduzione “naturale” con l’impiego di anti-concezionali distribuiti nei periodi nei quali i cinghiali si accoppiano, come già avviene per piccioni ed altri animali infestanti le città.
Un modo “incruento” per fermare l’espansione del fenomeno, insieme, magari, a controlli serrati nelle zone dove, ogni giorno ed in barba alle norme, c’è chi porta grossi quantitativi di pane secco e avanzi di cibo per sfamare i cinghiali nel Bisagno come nei parchi di diverse zone della città.
Controlli che potrebbero riguardare anche il corretto uso di parchi e giardini anche da parte di ragazzetti e padroni con cane al seguito.
Le sanzioni sarebbero molto alte e ben in grado di coprire le “spese” fatte per i controlli.
Basti pensare che alimentare i cinghiali può costare sino a 500 euro di multa mentre per i cani liberi senza guinzaglio si arriva a 200 euro come per le deiezioni non raccolte o per le “annaffiate” non seguite dall’uso della bottiglietta obbligatoria ma che ben pochi cittadini educati e civili portano a spasso insieme al proprio animale.