Imperia – Una vera e propria “rivolta” contro Rivieracqua e l’ATO Imperiese per la gestione dell’acqua e per le tariffe. A lanciarla le associazioni dei Consumatori che invitano gli utenti a non pagare acconti “autoriducendo” i consumi.
In particolare le associazioni dei Consumatori, tra le quali l’associazione Onda Ligure Consumo&Ambiente, il Comitato Acqua e Ambiente della provincia di Imperia, invitano tutti i cittadini “a sospendere il pagamento di qualsiasi bolletta di acconto non giustificato per la mancanza di autoletture e ad aderire alla petizione”.
Secondo le associazioni, infatti :

“La Direttiva n. 2000/60/CE enuncia il principio che “L’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri, bensì un patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale”, a cui fa eco la comunicazione COM (2014) 177 che ribadisce come l’acqua potabile e i servizi igienico-sanitari siano un diritto universale.
L’acqua è quindi un bene comune non una merce. Tale immanente e non derogabile principio è puntualmente disatteso da “ATO Imperiese” e dal suo gestore Rivieracqua, responsabili di inadempienze a vario titolo: dalla poco oculata manutenzione della rete idrica alla determinazione tariffaria incoerente ai servizi prestati, dalle continue interruzioni dell’approvvigionamento dell’acqua potabile al mancato funzionamento degli impianti di depurazione, dalla mancanza di trasparenza delle comunicazioni in favore degli utenti sui siti istituzionali alla richiesta indebita di acconti nelle fatturazioni delle bollette”