fucili da cacciaCervo (Imperia) – Una battuta di caccia “di selezione” al cinghiale troppo vicino alle case in frazione Porteghetto nel comune imperiese di Cervo.
A denunciarla il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Paolo Ugolini che ha segnalato l’accaduto durante l’assemblea del consiglio regionale.

“Pensavamo di averle viste tutte – ha dichiarato il consigliere regionale –  ma questa supera di gran lunga anche il peggiore degli incubi”.

La battuta di caccia sarebbe avvenuta a fine giugno a Porteghetto nel comune imperiese di Cervo e i cacciatori avrebbero sparato colpi di fucile con munizioni in grado di uccidere un uomo “in mezzo alle abitazioni, senza che la battuta fosse stata debitamente annunciata ai residenti con l’esposizione di cartelli e doverosi avvisi a tutela dell’incolumità pubblica” secondo la denuncia del consigliere Ugolini.

“I cittadini della località – prosegue Ugolini – si sono così ritrovati in mezzo a colpi di fucile a pochi metri dalle loro case, in orari in cui le persone escono di casa. Quella poi è una zona di villeggiatura, dove molte persone approfittano delle ore fresche del mattino per fare passeggiate o attività sportive. Il 29 giugno, l’hanno fatto in mezzo alle carabine”.

Il consigliere del Movimento 5 Stelle è rimasto interdetto anche per la risposta data dall’assessore competente.

“Ha di fatto giustificato l’operato – ha spiegato Ugolini – nonostante sia stato fatto tutto in deroga alle leggi vigenti. Perché il centrodestra fa sempre così: deroga a proprio uso e consumo. Che fine ha fatto ad esempio la regola di rispettare una distanza di almeno 100 metri dalle abitazioni per le zone autorizzate alla caccia. E che dire della regola che prevede l’affissione di cartelli informativi utili ad avvertire la popolazione del pericolo?”.

“Un “intervento faunistico” in mezzo alle case non si fa imbracciando i fucili. Anche volendo o dovendo farlo (benché ci siano alternative alla battuta cruenta e lo sanno tutti), i cittadini vanno avvisati con largo anticipo, cosa che non è avvenuta e non a caso i residenti si sono allarmati, segnalando quanto stava avvenendo. Quel che è peggio, è che poi, a fine caccia, nessuno ha provveduto a ripulire le strade, i marciapiedi e le zone davanti ai cancelli delle stesse abitazioni dal sangue degli ungulati uccisi. Così, si va a far benedire anche la salute pubblica. E sì che qualcuno, dai banchi della Giunta e della maggioranza, si riempie la bocca da mesi sulle precauzioni in questo periodo così delicato segnato anche dal pericolo della peste suina”.