Rolli palazzi storici GenovaGenova – Forti vibrazioni, che proseguono per decine e decine di minuti, e che fanno vibrare in modo percepibile a chiunque i palazzi storici delle nobili famiglie genovesi e che potrebbero mettere a rischio opere inestimabili ed uno dei punti di riferimento del Turismo del capoluogo ligure. A lanciare l’allarme Giacomo Montanari, docente universitario, storico dell’Arte e responsabile dei Rolly Days, le aperture annuali dei palazzi storici genovesi che richiamano da tutto il mondo decine di migliaia di turisti.

“Non so perchè – scrive Montanari sulla sua pagina Facebook – Ma so – perchè ho parlato con diversi proprietari e abitanti dei Palazzi dei Rolli di via Garibaldi – che il “tremito” terrificante di pavimenti, suppellettili e pareti vissuto oggi dai nostri monumenti UNICI al mondo non è stato nè di breve entità, nè di breve durata”.

Una vibrazione costante, continua e talmente forte da far vibrare lampadari e suppellettili. Non esattamente quanto consigliato dagli esperti per difendere affreschi del Seicento e prima e soffitti decorati ancorati a semplici stuoie di canniccio stese alcuni secoli fa.

“Non sappiamo perchè – prosegue Montanari – ma è imperativo saperlo presto. Perchè quando si allargheranno le crepe negli affreschi di Cambiaso, Piola, Bergamasco e Carlone sarà tardi. Forse troppo tardi. Perchè quando cominceranno a cedere, qui e là, le strutture forse non avremo più tempo e modo di intervenire”.

L’allarme è rosso e il richiamo alle Istituzioni non lascia scelta. Chi sa cosa provoca le vibrazioni deve dirlo subito ma, soprattutto, deve farle cessare immediatamente sino a quando non sarà chiaro come si può intervenire.

“Non sappiamo ancora perchè – spiega Montanari riferendosi alle vibrazioni – ma parlare di valorizzazione non ha molto senso, quando non si fa tutto il possibile perché il nostro Patrimonio culturale – perfino tutelato dall’UNESCO – possa almeno sopravvivere senza essere divorato dagli interessi economici o dalla negligenza di certuni.
Non sappiamo perché, ma sono davvero curioso. E sinceramente un po’ stufo che i Beni Culturali vengano sempre dopo, alla fine, in coda a tutte le micragnose priorità, interessi e piccolezze di chicchessia”.