Savona – La Guardia di Finanza ha scoperto e smantellato una rete di trafficanti di droga di cui facevano parte cittadini italiani e albanesi e che faceva arrivare ingenti quantitativi di droga nel porto di Vado Ligure e li rivendeva sui mercati dello spaccio del nord-ovest d’Italia.
I finanzieri del Comando Provinciale di Savona hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal Tribunale di Savona che dispone l’applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti di 3 soggetti ed il divieto di dimora nella provincia di Savona nei confronti di un quarto soggetto, procedendo contestualmente all’esecuzione di 6 perquisizioni locali e personali a carico di tutti gli indagati coinvolti.
Le misure cautelari personali sono state eseguite alle prime luci dell’alba da militari in forza al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Savona, a carico di un sodalizio criminale composto da cittadini di nazionalità italiana ed albanese di età compresa tra i 42 ed i 60 anni, a vario titolo coinvolti in un traffico di sostanze stupefacenti con base operativa nel savonese, che ha interessato diverse località dell’area Nord Ovest del territorio nazionale. L’operazione odierna è la risultante di una complessa ed articolata indagine di polizia
giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Savona, che ha riguardato gli anni 2020 e 2021, in cui il Reparto della Guardia di Finanza di Savona aveva arrestato in flagranza di reato già cinque soggetti e sequestrato oltre 500 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina e circa 800 grammi di hashish.
Inoltre, agli odierni arrestati viene contestato il tentativo di recuperare 187 chilogrammi di cocaina stoccati in container giunti al porto di Vado Ligure, oggetto di sequestro da parte delle Fiamme Gialle.
La ricostruzione degli illeciti perpetrati dal sodalizio criminale, composto da ben 6 soggetti, ha consentito di quantificare altresì l’illecita commercializzazione di oltre 18 chilogrammi di hashish e mezzo chilogrammo di cocaina.
L’attività illecita avrebbe fruttato complessivamente oltre 5 milioni di euro di profitti.
Gli indagati destinatari delle misure cautelari in carcere sono stati trasferiti presso la Casa Circondariale di Genova Marassi, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari ed i provvedimenti finora adottati non implicano la responsabilità degli indagati, non essendo stata assunta alcuna decisione di merito definitiva sulla responsabilità delle persone sottoposte ad indagini.