palazzo di Giustizia genovaGenova – Un noto ristorante genovese ha vinto in Tribunale il colosso multinazionale Google ed il giudice ha ordinato la cancellazione di alcune “recensioni” pubblicate per screditare il locale.
Una sentenza “storica” quella pronunciata dal Tribunale di Genova contro il gigante di Google e che, ancora una volta, richiama l’attenzione del legislatore sull’esigenza di fare chiarezza, con leggi e normative aggiornate, sul panorama di presunta “libertà” che sembra regnare su Social e Web.
Il ristoratore ha citato in giudizio Google chiedendo che vengano rimosse le recensioni e che si stabilisca una volta per tutte che deve essere un “umano” a verificarle e non un logaritmo matematico che potrebbe essere influenzato dalla necessità di “far numeri” piuttosto che al rispetto dei Diritti.
Google è stata condannata e, se non ci saranno ricorsi, dovrà rimuovere le “recensioni” pena la possibilità del ristoratore di esigere un risarcimento del danno di immagine.
Una sentenza che dimostra – qualora ce ne fosse ancora bisogno – che le leggi ci sono e che basta semplicemente applicarle in attesa che un legislatore si accorga dell’inaccettabile divario – di mezzi e risorse – tra il comune Cittadino e le mega-multinazionali.

“Il fango gettato nei mesi scorsi sui migliori ristoranti liguri da false recensioni è stato ripulito dal Tribunale di Genova con una sentenza che reputiamo fondamentale – ha commentato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – L’eccellenza dei nostri locali è più che mai pronta ad accogliere e soddisfare i clienti, che quest’anno hanno già premiato la Liguria con presenze turistiche da record”.

“Come Regione – aggiunge l’assessore regionale al Turismo Augusto Sartori – eravamo intervenuti anche con una lettera a Google per tutelare l’immagine delle aziende della ristorazione presenti sul territorio ligure, danneggiate dai falsi profili da cui erano partite recensioni negative. Non possiamo dimenticare che la ristorazione è uno dei settori che maggiormente ha sofferto a causa del Covid”.

“Tutelare il lavoro dei nostri ristoratori – concludono Toti e Sartori – va nell’interesse delle singole attività, ma anche dell’immagine generale della Regione, per quale Istituzioni e imprenditori continuano a lavorare fianco a fianco”.