Natale Genova albero Ponte di LegnoGenova – L’albero di Natale che decorerà piazza De Ferrari come da tradizione è già partito da Ponte di Legno, che lo ha donato alla città ed arriverà nelle prossime ore ma è già accompagnato dalle ricorrenti polemiche sull’abbattimento di un magnifico esemplare di albero, cresciuto faticosamente nei boschi della Lombardia per finire “mozzato” e decorato per la durata delle festività natalizie.
Sui social la foto del grande albero, tagliato nelle normali attività di gestione forestale, sta già circolando dividendo i genovesi (e non solo) tra chi crede che sia una bella tradizione da mantenere e chi, invece, gli attribuisce un pessimo segnale per le nuove generazioni e per il rispetto dell’Ambiente.
Secondo i sostenitori della tradizione l’albero “vero” è più bello ed emozionante mentre per gli ambientalisti sarebbe un monumento allo sfruttamento della Natura da parte dell’uomo visto che l’enorme pianta ha impiegato decenni per crescere ed è stata sacrificata per poi finire al macero visto che, essendo recisa, non sopravviverà al Natale venturo.
Le proteste dello scorso anno, però, hanno ottenuto una piccola “vittoria”: le illuminazioni dell’albero, come tutte quelle della piazza, saranno “a basso consumo” per rispetto all’austerità richiesta a tutti gli Italiani per la crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina (e dalle speculazioni ad essa collegate).
Ma anche su questo punto l’opinione pubblica si divide perché c’è chi sostiene che sia “inopportuno” che lo Stato italiano chieda ai Cittadini di risparmiare corrente, di tagliare sui consumi e di ridurre le temperature del riscaldamento nelle case per poi non fare “abbastanza” per ridurre gli sprechi in cui sarebbero ricomprese anche le luminarie per vie e piazze.
In Francia, ad esempio, il movimento di GreenPeace copre con manifesti di protesta le bacheche illuminate della pubblicità stradale che resta illuminata tutta la nott con la crisi alle porte.
Per molti, poi, l’esempio dato dal Comune di Genova, con un’albero di Natale “usa e getta” stimolerebbe analogo comportamento nelle famiglie laddove si dovrebbe preferire l’acquisto di alberi ecologici e riutilizzabili invece di piante “mozzate” e senza alcuna possibilità di essere reimpiantate in Natura.