vaccino coronavirusGenova – La famiglia dell’insegnante genovese morta a seguito della somministrazione del vaccino anti covid ha inviato una comunicazione di “messa in mora” al colosso industriale che ha prodotto il farmaco. La notizia, diffusa dal quotidiano La Repubblica in edicola questa mattina, riporta anche che la decisione sarebbe seguita al riconoscimento, da parte della commissione medica dell’Agenzia Ligure della Sanità di un “nesso” tra la somministrazione del vaccino e l’insorgere di una rara forma di trombosi che sarebbe la causa del decesso dell’insegnante 32enne.
La donna era deceduta a seguito ad una reazione avversa – una risposta non comune al farmaco – il 4 aprile 2021 e la famiglia aveva chiesto alla Procura di Genova di indagare su quanto avvenuto.
L’esistenza di una ridottissima percentuale di “reazioni avverse” non è mai stata negata e durante l’emergenza vaccini era stato stanziato un fondo da 150 milioni di euro per risarcire le vittime di queste eventuali reazioni.
Ogni farmaco, dalla semplice aspirina alle composizioni più complesse, ha un margine di rischio che può essere letto nel “bugiardino” con il quale viene venduto. I vaccini sono farmaci e anche loro hanno una percentuale ridotta ma presente, di rischio.
Identificato il “nesso” tra la somministrazione del farmaco e il decesso, la famiglia dell’insegnante, come tutte quelle che hanno perso un congiunto, hanno diritto ad un risarcimento che dovrà essere valutato.
Poiché l’attesa del riconoscimento tarda, scatta il meccanismo della “messa in mora” che consente il calcolo di interessi sulle somme poi pagate.
Il colosso farmaceutico, infatti, non avrebbe ancora risposto alla richiesta di risarcimento presentata e la famiglia sta valutando anche un’azione legale anche contro il Ministero della Salute.
La notizia ha già scatenato le reazioni dei No Vax che tornano a polemizzare sull’obbligo della vaccinazione anti covid dimenticando che, senza la campagna di difesa immunitaria, i decessi per il coronavrus erano migliaia ogni giorno mentre con la vaccinazione sono scesi a poche unità.