Silvia SalisGenova – La vice presidente vicario del Coni Silvia Salis litiga con un tassista perché chiede di pagare con il POS e si sente rispondere che “è finita la pacchia”. E’ destinata a scatenare nuove polemiche e proteste la lite denunciata dall’ex atleta ora membro di alto profilo del Coni che si è sentita rispondere in malo modo alla richiesta di poter pagare con il POS per una corsa in taxi.
La lite è avvenuta all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova e il caso sta facendo il giro del web sospinto dalla denuncia di Selvaggia Lucarelli che non ha esattamente un buon rapporto con le prepotenze che quotidianamente sopportano gli italiani.
Lucarelli ha infatti ripreso e rilanciato la denuncia di Silvia Salis, vice presidente vicario del CONI, sull’episodio di grave maleducazione e bullismo cui è stata sottoposta da un tassista che mal sopporta i pagamenti elettronici e, con le recenti modifiche introdotte dal Governo, potrà rifiutare legalmente il pagamento al di sotto dei 60 euro.
L’ex atleta ha raccontato di aver preso il mezzo a Genova e di aver visto che il tassista aveva il POS in auto e ha chiesto di poter pagare con lo strumento elettronico.
In tutta risposta il tassista si è infuriato e ha iniziato a inveire contro Salis urlando frasi come” è finista la pacchia” e riferimento a non meglio precisati “favori alle Banche”.
Una vicenda che fa emergere sempre di più la tensione che esiste attorno ai pagamenti elettronici e al “fastidio” che alcune persone hanno verso gli strumenti che evidenziano in modo trasparente ed inequivocabile le transazioni economiche.
C’è chi chiama in causa le commissioni bancarie e chi risponde che potrebbe trattarsi di “allergia alle tasse da pagare”.
Di certo l’evasione fiscale in Italia ha raggiunto cifre folli, vicine ai 90 miliardi di euro annui e la scelta di aumentare la soglia per i pagamenti obbligatori, insieme a quella del contante che si può utilizzare destano molti “sospetti” tra chi si dice contrario.
Di certo, se lo Stato desiderasse davvero lottare contro l’evasione fiscale, potrebbe fare scelte di riduzione graduale dell’uso del contante magari incentivando l’uso del POS stipulando specifici accordi con le Banche, spesso “salvate” con denaro pubblico e rafforzate da manovre che assomigliano molto ad “aiuti di Stato”.
C’è poi chi suggerisce da tempo di pagare le transazioni bancarie con l’extra gettito fiscale generato da una seria e concreta lotta all’evasione che certamente passa per la graduale eliminazione delle transazioni in contanti e non il suo contrario.

Silvia Salis taxi protesta